Nicola Dall'Olio (PD): "Credo che Renzi sia la persona che può davvero cambiare le cose"
5 novembre 2012
Pubblicato in: Primarie Nazionali 2012
In un'intervista pubblicata da La Stampa a fine maggio, subito dopo le elezioni comunali, alla domanda su chi avrei scelto alle primarie tra Renzi e Bersani avevo risposto Civati. Dovendo scegliere tra i primi due, continuavo, avrei comunque sostenuto chi rappresentava il ricambio e il rinnovamento. La mia posizione da allora non è cambiata. Non essendoci state le condizioni per la candidatura di Civati, il mio sostegno alle primarie del centro-sinistra andrà a Matteo Renzi. Pur apprezzando Bersani, che ha reso possibili queste primarie, mettendosi in gioco e dimostrando di avere capito molto prima e molto più di altri che il PD deve profondamente rinnovarsi se vuole riconquistare la fiducia maggioritaria degli elettori, credo che Renzi sia la persona che può davvero cambiare le cose. Renzi interpreta con grande abilità comunicativa la voglia e l'urgenza che sente il paese di un profondo ricambio della politica, non solo nelle persone, ma anche nei modi, nelle forme e nel linguaggio. Più ancora di ciò che dice nei suoi affollati incontri, conta ciò che rappresenta e il modo in cui si pone. Dimostra coraggio, determinazione, energia, voglia di guardare avanti. Non è frenato da subalternità generazionali e pregiudizi ideologici che appartengono ormai al secolo scorso. Incarna un'Italia che vuole rimettersi al passo con i tempi e scommettere sul proprio futuro. Se vince Renzi, tutta la politica della cosiddetta seconda repubblica diventerà d'improvviso vecchia e inadeguata. E anche il fenomeno Grillo, che trae la sua forza dalla richiesta troppo a lungo disattesa di nuovo e di cambiamento, verrebbe fortemente ridimensionato. Schierarsi alla primarie non significa però perdere la propria autonomia di giudizio, fare prevalere le logiche di appartenenza alle valutazioni di merito, rinunciare al pensiero critico e alla proposta politica. Nel programma di Renzi ci sono molte cose che condivido: la riforma dello Stato, per garantirne maggiore efficienza e governabilità; la necessità di una decisa semplificazione delle leggi e degli adempimenti per il cittadino; la razionalizzazione della spesa pubblica e la lotta alla evasione per trovare risorse da investire nella scuola, nella ricerca, nella cultura; il rafforzamento delle istituzioni comunitarie e delle politiche europee partendo dal basso; il costante richiamo ai valori del merito, della competenza, delle pari opportunità. Apprezzo anche l'operatività delle proposte, il metodo di partire dalle esperienze migliori già sperimentate nelle amministrazioni locali e in altri paesi europei, il porsi obiettivi quantitativi e di prestazione. Ciò non toglie che vi siano anche cose che mi convincono meno ed altre che paiono per ora mancare. La giusta spinta alle liberalizzazioni viene estesa anche a settori come l'acqua, la raccolta rifiuti e in generale i servizi pubblici locali che dovrebbero rimanere sotto il controllo, appunto, delle comunità locali e quindi del pubblico. Non si parla di come aumentare i prelievi sulle rendite, in particolare quelle finanziarie, per ridurre il carico fiscale sul lavoro. Si prevede una cessione di patrimonio pubblico che assomiglia troppo alle passate cartolarizzazioni. Manca infine, nonostante il richiamo alla manutenzione del territorio e alle energie rinnovabili, un chiaro e forte riferimento alla sostenibilità, alla necessità di una riconversione ecologica dell'economia e del sistema produttivo, da molti indicata, anche a livello europeo, come unica strada per uscire dalla crisi creando occupazione e benessere duraturo. Sono convinto che ci sarà tempo per arricchire e articolare il programma, che rimane comunque una proposta aperta ai contributi di tutti. Il mio impegno sarà quello di contribuirvi per la mia parte promuovendo e portando avanti, sia ora nelle primarie, che soprattutto dopo, in quella che dovrà diventare la proposta politica unitaria del PD, le idee e i principi per cui mi sono sempre speso. Adesso però la priorità è aprire una stagione nuova. E Matteo Renzi è la persona che può farlo.
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