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La scelta del Pd: “La scuola prima di tutto”

31 gennaio 2013

Pubblicato in: Elezioni Politiche 2013

  Una nuova fase "Costituente" per la scuola italiana, dopo gli anni dei governi di destra che hanno sottratto quasi 10 miliardi al sistema. Risorse che devono essere restituite al circuito formativo, anche a Parma dove gli alunni (nel periodo 2009-2012) sono aumentati di 2.423 unità e sono stati cancellati 307 docenti. Impegni accompagnati dall'inserimento di nuovi docenti e dalla riattivazione capillare del tempo pieno, a favore delle famiglie. Sono alcune delle proposte che hanno illustrato stamane i candidati al Parlamento del Pd di Parma, nel corso di una conferenza stampa partecipata e introdotta da Giuseppe Malpeli (responsabile del Dipartimento Scuola Pd), Albertina Soliani (senatrice del Pd), Carla Mantelli (segretaria cittadina del Pd) e Caterina Bonetti (segretaria circolo Pd del quartiere Pablo, responsabile per Parma per Scuola, Istruzione, Università e Cultura).
Malpeli: "Una fase Costituente per la Scuola" "La scuola è centrale nel programma del Pd. Lo stesso non possiamo dire per le altre forze politiche - spiega Malpeli -. E' la scuola la chiave di volta per accompagnare il Paese fuori dalla crisi, il fattore di crescita cui dobbiamo restituire qualità, per studenti e famiglie. Negli anni della destra al governo, ben 8 degli ultimi 12 trascorsi, la scuola ha subito un colpo quasi mortale - continua Malpeli -, patendo tagli che sono stati rivelatori  di una precisa scelta politica". Il risultato è sotto gli occhi di tutti: "Registriamo un abbandono scolastico enorme e crescente, non solo all'Università ma ora anche nelle scuole medie e superiori", il personale è sotto organico, sono saltati i meccanismi di integrazione e tutela per i bambini disabili, mancano strategie e progetti per tenere agganciati alla scuola i ragazzi della fascia 11-16 anni.
Soliani: "Più docenti e scuola obbligatoria fino a 16 anni" "I Paesi europei più avanzati investono il 6% del Pil sull'istruzione - commenta Albertina Soliani -, noi molto meno. La riorganizzazione della scuola deve coincidere con gli interessi delle famiglie, proprio come cominciò a fare il governo Prodi, in soli 20 mesi". Da lì si può ripartire, completando l'immissione nel circuito scolastico di 100mila nuovi docenti e introducendo l'obbligo scolastico per i ragazzi almeno fino a 16 anni.
Patrizia Maestri: "Sbloccare il contratto dei docenti e restituite il tempo pieno alle famiglie" Forte della sua lunga esperienza sindacale, Patrizia Maestri (candidata alla Camera) ha posto l'accento sulla soluzione del precariato di chi lavora nella scuola pubblica: "Ben 10 miliardi di tagli hanno ridotto i docenti, precarizzato loro e la scuola, cancellando per molte famiglie il servizio, fondamentale, del tempo pieno. Se il centrosinistra sarà chiamato al governo del Paese, è urgente rivedere la norma che ha bloccato per 4 anni il contratto dei docenti, ora i meno pagati di tutta Europa".
Giorgio Pagliari: "Berlusconi e l'idea della scuola? Preferisce comprare calciatori" L'unico candidato al Senato del Pd di Parma, Giorgio Pagliari, si rivolge ai cittadini per spiegare loro l'assoluta incoerenza e inattendibilità dell'ex premier Berlusconi e del presidente uscente Mario Monti, entrambi protagonisti di questi campagna elettorale. "Ha titoli per pensare alla scuola uno che, ad ogni campagna, acquista un calciatore per salire nei sondaggi? Oppure, chi ha ipotizzato un orario di lavoro più lungo ai docenti senza inserire il tutto in una prospettiva?", ironizza Pagliari, segnalando che Monti e Berlusconi "non hanno la consapevolezza di ciò che la scuola rappresenta per il Paese e per l'intero sistema sociale. Il Pd supererà tutto ciò, chiudendo, una volta per tutte, la stagione dei tagli".
Giuseppe Romanini: "A Parma ci hanno tagliato 307 docenti. L'istruzione tecnica ha pagato più di tutti" "Parliamo del disastro della scuola italiana usando i numeri: dal 2009 al 2012, a Parma, gli alunni sono aumentati di 2.423 unità e i docenti tagliati sono stati 307 - quantifica Giuseppe Romanini, candidato alla Camera e assessore provinciale alla Scuola -. Il risultato pratico sono classi ad alta densità", nelle quali svolgere attività didattica diventa problematico, specie in presenza di studenti che presentano la necessità di un lavoro mirato. In un territorio come il nostro, a forte vocazione artigiana e industriale, bisognoso di figure tecniche specializzate, gli anni della destra hanno dato la peggiore risposta: "La formazione tecnica è quella che ha pagato più di tutti, perdendo docenti, ore di insegnamento e laboratori - continua Romanini -. Ripariamo a questo sbaglio, ripartendo dal modello emiliano-romagnolo, agganciato all'Istruzione superiore, alla formazione specialistica nelle imprese. In questo percorso è strategico valorizzare i poli tecnici-professionali, ora previsti in ogni provincia della Regione e organizzati per dare risposte ai bisogni delle attività esistenti sul territorio. Come quello di Fornovo Taro, che sarà raccordato, ad esempio, ad una azienda meccanica come la Dallara". Infine, c'è il nodo del finanziamento all'edilizia scolastica, che sta "scontando la fine del meccanismo efficace che legava Stato, Regioni ed Enti locali. Per capirci: l'ultimo piano finanziato ha portato in provincia di Parma 3 milioni e 175 mila euro. Correva l'anno 2010. Poi più nulla, solo finanziamenti scoordinati, a pioggia, pari a 600 mila euro nel complesso".


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