Parma cenerentola della logistica internazionale. Al nuovo Governo chiedo 223 milioni per la Pontremolese
17 febbraio 2013
Pubblicato in: Elezioni Politiche 2013
"Un sistema infrastrutturale efficiente e moderno è una precondizione indispensabile per garantire a Parma e al Paese uno sviluppo economico adeguato.
Mettiamo da parte opere inutili come il Ponte sullo Stretto di Messina, lavoriamo sulle priorità di interesse nazionale: il corridoio multimodale Tirreno-Brennero, che si fonda sul raddoppio, programmato in diversi stralci della linea ferroviaria Pontremolese, è tra queste".
Patrizia Maestri, candidata del Pd di Parma alla Camera dei Deputati, annuncia il suo impegno "per convincere il nuovo Governo a riassegnare, al più presto, i 223 milioni di euro già disponibili, tolti dal Ministro Passera e necessari per il raddoppio dei binari sul tratto vitale Parma-Vicofertile.
"Sto parlando di un'opera difesa a suo tempo dalla deputata Pd Carmen Motta, fondamentale per la distribuzione delle merci e la mobilità delle persone, che porterebbe benefici evidenti per Parma - continua la candidata democratica -. Come? Consentendo all'interporto di Fontevivo di incrementare significativamente il suo ruolo baricentrico per lo smistamento di volumi notevoli di merci, lungo l'asse che unisce il sistema portuale dell'alto Tirreno al centro-nord europeo. Benefici enormi se parliamo d'ambiente, dato che una linea ferroviaria veloce e moderna toglierebbe dalla rete autostradale migliaia di mezzi pesanti".
Perchè la logistica evita Parma: un esempio incredibile
"Del resto, se molti candidati parlano vagamente dell'arretratezza infrastrutturale italiana, io voglio fare un esempio concreto - spiega la Maestri -: al porto di La Spezia arrivano ogni anno 1,5 milioni di container, la gran parte dei quali, vengono smistati sui camion in Italia e in l'Europa , bypassando il nostro interporto. Perché? Perché ad oggi i treni merci pesanti non riescono ad affrontare la pendenza della ferrovia nella galleria Pontremoli-Borgotaro e la sagoma delle gallerie vecchie sulla linea non consente ai treni di trasportare i mezzi pesanti Si può ovviare al problema impiegando due locomotori, uno dei quali viene sganciato proprio a Borgotaro e ritorna vuoto - ricorda la Maestri -. Un costo rilevante in termini di tempo (la mancanza del raddoppio rallenta i flussi) e denaro. A questo si somma una nuova spesa quando il vagone arriva all'interporto di Parma: il Cepim è sprovvisto di un terminal adeguato, che Rfi non finanzia. Ecco perché la rete logistica internazionale ci guarda e passa oltre".
Ad oggi l'unica certezza - peraltro difesa con le unghie con i denti - è la conclusione (fra 2 anni) del raddoppio ferroviario nel tratto compreso tra Solignano e Osteriazza. Il prossimo aprile dovrebbe aprire la galleria appositamente costruita.
"Ma un intervento di questo tipo, privato dei 223 milioni per adeguare anche la rete a valle, verso Parma, rischia di rimanere da solo il segmento inutile di un sistema incompleto - attacca l'esponente del Pd -. Il medesimo pericolo corre l'altra gamba del sistema Tirreno-Brennero, quella autostradale: è stato finanziato ed è in corso di realizzazione il primo stralcio da Ponte Taro a Trecasali, ma non ci sono tempi e risorse certe per il tragitto da qui fino all'autostrada Cremona-Mantova".
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