Lotta alle povertà, presto una proposta di legge.
26 marzo 2013
Pubblicato in: Articolo P. Maestri
"Una proposta di legge efficace contro la povertà e il ripristino del diritto al controllo della propria pensione. Sono impegni che mi sono presa, insieme ad altri parlamentari emiliano-romagnoli del Pd e di Sel, per cominciare a dare risposte pratiche a milioni di italiani costretti alla fame". Patrizia Maestri, deputata del Pd di Parma, commenta così la sua partecipazione di lunedì scorso all'incontro promosso, a Bologna, dai sindacati dei pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil. "Stiamo scivolando nella povertà profonda e servono decisioni rapide da parte di un Governo che deve partire quanto prima. Soprattutto, tocca ai parlamentari eletti dai cittadini non perdere tempo - commenta la Maestri -. Sarò co-firmataria insieme ad alcuni deputati (tra i quali Rita Ghedini e Donata Lenzi) di una proposta di legge anti povertà che conterrà misure come il reddito minimo di reinserimento e la riduzione della pressione fiscale - a cominciare dall'Imu, con soglie d'esclusione per i redditi più bassi -, la difesa del sistema sanitario. Nell'immediato, inoltre, chiederemo al Governo la revoca del blocco all'indicizzazione delle pensioni, lanceremo la proposta di una legge seria sulla non autosufficienza e presseremo l'Inps: recentemente, l'Istituto di previdenza ha colpito il diritto al controllo della pensione bloccando l'invio a casa del Cud (redditi complessivi) e dell'ObisM (la busta paga del pensionato). Il motivo di questa misura? I tagli imposti con la spending review".Nel corso del suo intervento, Patrizia Maestri ha posto anche un elemento di metodo: "In questi giorni dove, non solo da destra, si ironizza e si colpisce l'operato dei corpi intermedi quali sono i sindacati, credo che sia indispensabile la piena collaborazione tra Governo, Parlamento e le organizzazioni dei lavoratori e dei pensionati, che vivono il territorio quotidianamente e sono un filtro prezioso per raccogliere i problemi più urgenti e per trovare soluzioni funzionali - continua la deputata democratica -. Faccio solo un esempio, per capirci: il caso degli esodati. Per 130mila di loro il dramma si è risolto grazie ad un raccordo forte tra sindacati e un gruppo di parlamentari motivati, che hanno portato il Governo Monti ad una inversione di rotta. Non è separando chi si mette dalla parte degli ultimi che miglioreremo la loro condizione, vorrei che questo fosse chiaro. Anche dentro al Pd".
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