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Giorgio Pagliari (PD) replica all'Assessore Capelli sulla SPIP

9 aprile 2013

Pubblicato in: Articoli G. Pagliari

Ringrazio l'Assessore al Bilancio della stima e della citazione.

Rimane, tuttavia, singolare che l'Assessore stesso, di fronte al problema del fallimento della SPIP, se la risolva con un pretestuoso attacco polemico.

E' un modo di reagire già visto nella precedente legislatura; è il modo di reagire di chi si nega responsabilità e problemi.

Il fallimento della SPIP - spero che l'Assessore al Bilancio voglia riflettere su questo - non è solo un episodio grave in sé, ma è un campanello d'allarme rispetto ad una "non politica" di gestione del debito; una "non politica" che è il chiaro segno di una mancanza di consapevolezza di ciò a cui sono chiamati gli Amministratori di Parma in questo momento.

C'è una situazione complessiva da affrontare, c'è una strategia da mettere in campo, in luogo di una tattica che non ha futuro.

So che l'Assessore si è risentito - ha avuto la cortesia di dirmelo Lui stesso - perché io ho detto in più occasioni che la questione del debito non può essere affrontata con la logica del Curatore fallimentare; è una critica di metodo, non una critica alla Persona e alle sue competenze.

Al riguardo mi limito ad un'unica considerazione, per non ripetermi: quando l'Amministrazione comunale afferma che il fallimento è dovuto alla opposizione delle Banche nazionali, a fronte della disponibilità delle Banche locali, sottolinea che l'esigenza è quella di una politica attiva della gestione del debito, che chiama il Sindaco e l'Amministrazione ad assumere un'autorevole regia su questa questione.

Se una strada c'è per evitare la "macchia d'olio", l'episodio ora richiamato dice che questa è data dalla chiamata intorno ad un tavolo di tutte le Banche e di tutti i Creditori coinvolti e, vorrei dire, della Città per definire quello che politicamente ho ritenuto di chiamare il "maxi concordato".

Ricordo, infine, all'Assessore al Bilancio che esprimo le mie valutazioni per attenzione alla Città, in ragione dell'esperienza maturata e del dispiacere di non vedere cambiato, ma anzi ancora condiviso, quel modello di relazioni, che ha portato questa Città alla situazione attuale.

Sono, quindi, opinioni personali, che possono essere criticate come tali, ma che, solo pretestuosamente, possono essere contrapposte a quelle di chi ha ruoli istituzionali.

Non mi meraviglio più di tanto visto che, nel tour dello tsunami, ci siamo sentiti dire che Parma è stata liberata dal malgoverno dal Movimento 5 Stelle: niente di più fantasioso e irreale.



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