A 68 anni dalla Liberazione, il bilancio della Repubblica lascia senza fiato: alla crisi economica più dura dal dopoguerra, si sono sommati gli effetti devastanti della crisi ben più antica dei partiti (giunti a credibilità zero) e delle Istituzioni, della corruzione dilagante, dell'uso della politica per interessi personali. Con buona pace delle dirette streaming.
Soprattutto ora, negare l'evidenza e affrontare le celebrazioni del 25 aprile con la solita retorica ufficiale, sarebbe il viatico perfetto per sminuire questa Festa.
E' in tale clima che Grillo si può permettere di invocare, pressoché indisturbato, la marcia su Roma o una nuova invasione tedesca. Bontà sua, stavolta non con i carri armati ma con i fondi di investimento e l'alta finanza.
Parole che bruciano ma che tutto sommato sono un salutare shock, l'ultimo che possiamo permetterci, per sintonizzarci con un Paese che può e deve ritrovare la bussola, avendola smarrita.
Il mio 25 aprile come quello di tanti altri vorrei condividerlo con i cittadini, perché lo dedico al lavoro, primo dei diritti scritti in Costituzione.
Non è una frase fatta e non è un retaggio figlio della mia lunga attività sindacale. Semplicemente, fra un mese, tra maggio e giugno, centinaia di migliaia di persone non percepiranno più l'assegno della cassa integrazione in deroga, abbiamo un milione di famiglie i cui componenti non trovano lavoro, la disoccupazione giovanile galoppa quanto il numero di imprese che ogni giorno chiude bottega.
Ecco, il mio 25 aprile è un abbraccio a tutte queste persone con la promessa di una Liberazione dallo stato di miseria e delusione, e di costruzione di uno Stato (con la S maiuscola) che trovi i soldi per fare scelte né di destra, né di sinistra, né grilline (visto che non va più di moda parlare del centro): aiutare il lavoro, promuovere l'equità.
Ps: Ho inoltrato questa lettera aperta ad Enrico Letta, incaricato or ora per la formazione del nuovo governo. L'ho fatto per chiedergli di realizzare un programma di scopo che sia utile a tutti, che realizzi in fretta le prime misure anti-crisi necessarie sul fronte delle tasse, del sostegno all'occupazione e alle imprese e di una nuova dignità della politica. Questioni esaltate da Napolitano e che vengono prima dei problemi e dei desiderata di qualcuno.
Patrizia Maestri
Deputata Pd Parma