Pagliari e Maestri incontrano Berceto. “Riparare i danni maltempo. E poi un piano per la Montagna”
12 maggio 2013
Pubblicato in: Articoli PD Parma
Un incontro per fare il punto sui danni del maltempo, si è trasformato in un inatteso e positivo confronto tra i cittadini di Berceto e i parlamentari di Parma - il senatore Giorgio Pagliari e la deputata Patrizia Maestri - sui problemi della Montagna e sulle strategie per rendere sostenibile la vita della gente che sceglie di non andarsene dall'Appennino. Dopo essere stati in mattinata nel cornigliese per un sopralluogo a Sauna, Pagliari e la Maestri sono arrivati ieri sera dalla parte opposta del parmense per illustrare i contenuti del decreto governativo che ha riconosciuto all'Emilia-Romagna lo stato d'emergenza per il maltempo e una prima tranche di 14 milioni. Davanti al sindaco Luigi Lucchi e a tanti bercetesi, Patrizia Maestri ha ricordato che "con i 14 milioni assegnati abbiamo fatto tutti, cittadini e istituzioni, un passo avanti. Ora dobbiamo proseguire per ottenere dal Governo le altre risorse necessarie, per avere la loro giusta suddivisione a favore di Parma e, più in generale, per portare avanti un piano che aiuti la Montagna e chi ci vive". "Questi 14 milioni sono un primo risultato di cui va dato il merito al Governo Letta - ha sottolineato Pagliari -: sul capitolo di bilancio relativo ai disastri naturali, quando sono partite le frane c'erano zero euro e il Governo Monti, al di là di assicurazioni generiche, ha pensato di chiudere il mandato senza reperire i fondi necessari". Il senatore democratico ha aggiunto che dal Ministro Graziano Delrio è arrivata la rassicurazione "che sono in corso le istruttorie per reperire gli altri fondi", e che la modalità di spesa di questi soldi sarà quella adottata a Modena, dopo il terremoto: "Non saranno finanziate solo le ricostruzioni delle opere pubbliche, ma arriverà un sostegno anche ai civili e alle attività produttive che sono state danneggiate". Raccogliendo le sollecitazioni del sindaco Lucchi e dei cittadini, su vari temi come le zone franche per il rilancio economico delle terre alte, il no alla deturpazione dei crinali con l'arrivo di "circa 50 pale eoliche", l'eccessivo carico fiscale per le attività produttive, la vocazione per la produzione di energia dalle rinnovabili e molto altro ancora, Maestri e Pagliari hanno rilanciato il loro appoggio all'approdo in Parlamento di un "piano nazionale per la Montagna". Piano che introduca misure e fondi per progetti di prevenzione dei rischi da dissesto idrogeologico, che rifinanzi un fondo nazionale per le calamità e che, in senso più largo, individui misure per premiare chi vive, lavora e fa impresa in Appennino.
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