Hanno scelto la mattina del 24 dicembre il senatore Giorgio Pagliari e la deputata Patrizia Maestri per una visita al carcere di Parma, nel corso della quale si è svolto prima un incontro con la direzione della struttura e poi è stata visionata la stessa, con particolare attenzione alle condizioni dei detenuti.
Un incontro, quello con i vertici del penitenziario, utile per comprenderne le criticità. E' così apparso chiaro come il carcere di massima sicurezza di Parma, destinato ad ospitare detenuti che si sono macchiati di reati per i quali sono previste pene severe e detenzioni molto lunghe, oltre che detenuti paraplegici e afflitti da gravi patologie, sia anche una struttura con disagi simili a quelli di altri penitenziari, almeno per quanto riguarda la carenza di personale, che si attesta intorno al 30%. Un problema cui si fa quotidianamente fronte attraverso il ricorso al lavoro straordinario, ma che necessita di interventi strutturali e soluzioni definitive. Un carcere poi dove, essendo ospitati detenuti condannati a pene lunghe quando non all'ergastolo, è più che altrove necessario fare fronte all'esigenza di condizioni detentive corrette. L'occasione anche, per il senatore Pagliari, per rimarcare l'importanza del tema dell'emarginazione, comune a tante persone detenute ma che riguarda anche tanti cittadini al di fuori delle carceri e che è più drammatico in un momento di grave crisi economica come quello che stiamo vivendo.
“Avere visitato il carcere di Parma, dove il sovraffollamento è limitato, ci da l'idea di quale possa essere lo stato di altri carceri, dove questo problema è forte e sentito – ha affermato dopo la visita il senatore Pagliari - Dare una risposta è dunque una assoluta necessità. Ma non c'è solo il sovraffollamento. Oggi ci troviamo di fronte a detenuti che non potranno in molti casi usufruire delle pene alternative per la necessità di un tessuto familiare e sociale all'esterno che queste richiedono. Nel visitare queste strutture si comprende dunque il dramma della emarginazione, che non riguarda però solo le persone detenute, anzi. Non voglio dimenticare il dramma dell'emarginazione che riguarda tante persone libere e che provoca una grande angoscia, deve essere il primo punto nell'agenda del 2014. E' un dramma che riguarda anche tante persone fuori dalle carceri, un problema cui dare risposte, anche per evitare di spalancare le porte a populismi autoritari”.
Un elogio al lavoro svolto dal personale, pur in condizioni difficili e di disagio, è stato pronunciato dall'onorevole Patrizia Maestri: “Si è trattato di una visita estremamente importante per comprendere le problematiche del carcere – ha affermato la Maestri – Oggi tutti, dalle guardie penitenziarie alla direzione, lavorano per colmare lacune e per ovviare ai problemi legati al sovraffollamento e alla carenza di personale. Quello che ci siamo trovati di fronte è una struttura in cui si cerca di rendere più vivibile il sistema di carcerazione, e penso soprattutto alla possibilità di visita, per i più piccoli, in una sala dedicata, con personale volontario e tanti giochi a loro disposizione. Un modo per rendere meno duro l'impatto con una realtà difficile come il carcere. Quello cui assistiamo é un forte impegno da parte del personale pur in un regime di forte contenimento delle spese. Un impegno che deve essere volto alla piena realizzazione di quelle che, secondo la legge e la stessa Costituzione, devono essere le funzioni del carcere: la pena per chi ha sbagliato deve essere certa e giusta ma non può essere una vendetta, e la detenzione deve diventare sempre di più rieducazione per garantire maggiore sicurezza sociale”.