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Palazzo del Governatore. Lavagetto e Tosini (PD): "Chiediamo che il Comune metta a disposizione della città i progetti presentati"

24 gennaio 2014

Pubblicato in: Gruppo PD Comune PR

Avremmo voluto prendere parola sulla vicenda di palazzo del Governatore una volta conosciuti, oltre ai soggetti partecipanti anche i progetti presentati all’invito per manifestazione di interesse, per verificarne l’attendibilità o discuterne il contenuto.

Purtroppo questo non è possibile allo stato, poiché il Comune ha reso noti i nomi dei partecipanti ma non i progetti presentati.

Le due iniziative conosciute sono state rese note “in proprio” da due dei sei partecipanti, ma nulla dal Comune.




Le comunicazioni riguardanti Palazzo del Governatore sono state pubblicate per tempi brevissimi sul sito di Parma Infrastrutture.

In data 17.01 (l’invito scadeva il 20) sono state pubblicati i ragguagli (le c.d. “F.A.Q.”) che già pochi giorni dopo non sono però più accessibili al pubblico.

Dagli stessi si apprendeva che non verranno resi noti i progetti presentati e che non è al momento previsto un bando, ma un bando si farà.

Considerando che l’invito ad offrire è stato reso noto solo una decina di giorni prima della scadenza del medesimo mentre in precedenza era rimasto nascosto tra le pieghe dei siti internet comunali, la vicenda si caratterizza per la assoluta mancanza di trasparenza e per un’ingiustificata ed inaccettabile fretta. Una gestione che non è consona all’importanza del Palazzo del Governatore, ossia del principale monumento espositivo della città, e non si comprende il perché di questo silenzio e della celerità, per un’amministrazione che aveva promesso trasparenza e partecipazione.

 

Forse la città non merita di essere messa a conoscenza della volontà dell’amministrazione?

Francamente, non basta sapere che l’invito ad offrire non è vincolante se poi si farà un bando per l’aggiudicazione dello spazio. Che senso ha avuto raccogliere le manifestazioni di interesse?

Chiediamo quindi che il Comune metta a disposizione della città i progetti presentati, anche perché già due tra i sei partecipanti (fonti stampa), hanno palesato i proprio progetti pubblicamente, altrimenti dovremo ricorrere all’accesso agli atti.

L’assessore ha dichiarato che la politica del Comune è quella di implementare le funzioni del Palazzo cercando una sinergia con i privati che non snaturi la vocazione del medesimo.

Tuttavia questa considerazione non è coerente con l’unico progetto consciuto, quello di “Buongiorno”, che potrebbe essere interessante per altri contesti, ma è assolutamente incompatibile sia con la destinazione attuale del Palazzo che con le parole dell’assessore.

 

È opportuno ricordare che ingenti somme dei cittadini (Commissione  Audit oltre 4.000.000 di euro) sono state investite dalle precedenti amministrazioni per rendere Palazzo del Governatore un luogo di esposizione per l’arte contemporanea.

Se Parma non vuole rinunciare al ruolo di città di cultura, allora è necessaria una politica generale di indirizzo che in questo caso pare decisamente carente, che si estenda anche ai contenitori espositivi e non, attualmente sottoutilizzati che meglio si adatterebbero ad ospitare funzioni “implementate” (per esempio il ponte nord, ottenuta la deroga).

Una politica che, nel caso di specie, tuteli la funzione e la fruibilità pubblica e che dia spazio alla cultura ed eventualmente anche alla storia politica della città di cui a breve ricorre l’anniversario della fondazione democratica.




Peraltro, il PD non ha in linea di principio preclusioni rispetto ad una sinergia con il privato per la gestione di uno spazio pubblico purché vi sia a monte un chiaro progetto di interesse collettivo che risponda ad obiettivi chiari e soprattutto che la qualità dell’offerta e la fruibilità collettiva siano garantite in modo inoppugnabile.

E senza che si possa adombrare alcun dubbio in merito alla trasparenza delle operazioni.

Vi sono in Italia modelli di gestione pubblico privata che hanno avuto buoni risultati ed il PD di Parma presenterà a breve alla città l’esperienza di Firenze.

Detto ciò, noi riteniamo che Palazzo del Governatore debba rimanere uno spazio dedicato all’arte contemporanea, inserendo la nostra città dove merita, ossia nella rete dei poli nazionali.

Un luogo, completamente dedicato alla cultura, che non sia solo d'esposizione ma anche di formazione che, come accade in altre realtà, sappia attrarre sinergie con le istituzioni culturali e con i privati.




Auspichiamo che l’amministrazione non rimanga, realmente, vincolata a questa fase preliminare segnata dalla confusione e accetti di aprire una fase di confronto con i cittadini e tutti quei soggetti, come il Partito Democratico, che hanno a cuore il futuro di questo importante spazio della nostra città.




Lorenzo Lavagetto

Simona Tosini - Segreteria cittadina Pd



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