Amiche e amici,
a sette giorni dal voto delle europee rimetto le mani sulla tastiera per ringraziare tutti coloro che nel corso di questa intensa campagna elettorale mi hanno aiutato, seguito, sostenuto. Siete stati davvero in tanti a scrivere il mio nome sulla scheda: 32.258 persone. Grazie.
Circa la metà delle preferenze sono arrivate fuori dalla provincia di Parma. È un risultato di cui vado orgoglioso perché oltre che alla mia candidatura è il segnale di un sostegno dato alle idee. Continuerò a impegnarmi sui territori per l'Europa e porterò avanti il progetto di una Unione più forte e capace di riaffermare i propri valori e diritti, la propria cultura di diversità, il proprio modello di coesione sociale. Perché l’Europa si costruisce partendo dai cittadini. Mi batterò per il rilancio dell'economia e del lavoro su basi nuove, quelle della sostenibilità, l'unica strada per uscire dalla crisi e garantire a tutti prospettive di benessere e di qualità della vita. So che non sarò solo perché questa campagna elettorale ha rafforzato i rapporti già attivi sul vasto territorio della circoscrizione e ne ha creati di nuovi.
A Parma e provincia il voto equivale ad una bocciatura del Movimento 5 Stelle, che soprattutto in città ha perduto consensi rispetto alle scorse politiche e registra un arretramento persino rispetto ai numeri delle amministrative del 2012. In generale è il segnale di un dissenso profondo con i toni della campagna elettorale di Beppe Grillo, ma resta soprattutto un giudizio negativo sull'azione amministrativa del Movimento che in città si segnala per immobilismo e passività.
Il Pd ha raccolto a Parma il 52% dei voti. Questa volta il partito ha saputo portare pressoché dovunque la sua proposta. Un patrimonio di consensi da stabilizzare perché, passata la paura dell'antieuropeismo distruttore, resti intatto il desiderio dei parmigiani di tornare a costruire il proprio futuro sostenendo un governo della città lungimirante e accorto. Il compito del Pd è appunto questo: esserci. Tra le persone e per le persone. Dobbiamo ascoltare. Perché queste elezioni ci hanno insegnato che l’unica risposta possibile alla paura e al disagio è la buona politica, quella che comprende i problemi, li affronta e li risolve nell’interesse di tutti, a partire da chi è più debole.
Il Presidente del Consiglio ha colto nel segno dicendo che il Pd rappresenta la speranza di un intero Paese. A Parma come nel resto d’Italia c’è stata la risposta di un elettorato molto vasto: bisogna lavorare per trasformare la speranza di tutti in realtà. Adesso tocca a noi.