E' proprio vero che il potere e la visibilità mediatica danno alla testa. Soprattutto in chi non ha la preparazione e l'esperienza per gestirli. Pizzarotti appare ormai preda di un delirio di onnipotenza e di una incontinente smania di stare sotto i riflettori. Per l'ennesima volta sulla TV nazionale senza alcun contraddittorio, si autoproclama prossimo presidente della Provincia dimostrando di non avere mai letto il decreto Del Rio e di non conoscere il sistema di voto che prevede l'elezione del nuovo presidente da parte dei sindaci e dei consiglieri comunali del territorio. Pizzarotti non ha la maggioranza dei voti e in assenza di alleanze che si fatica a vedere all'orizzonte difficilmente potrà essere eletto alla guida della Provincia.
Come tutte le persone poco lucide e molto prese da sé stesse vede poi complotti dappertutto. Le critiche per le promesse non mantenute provenienti da una parte del M5S locale vengono addirittura attribuite a una manovra del PD, una sorta di Spectre capace di creare fantomatiche associazioni per condizionare l'opinione pubblica. E poi c'è Parma, il nuovo Comune virtuoso dove tutto va bene, dalla raccolta differenziata al debito, che in questa ultima comparsata televisiva si è ridotto ulteriormente: ormai a detta del Sindaco lo abbiamo praticamente dimezzato. La prossima volta scopriremo che sarà risolto. Peccato che non si sia ancora visto il tanto promesso bilancio consolidato, l'unico documento che può davvero certificare a che punto siamo con il debito, e che di molte partecipate in stato critico, come Parma Infrastrutture, non si sappia assolutamente nulla da più di un anno, con buona pace della trasparenza.
Raccontare le favole in televisione non basta per risolvere i reali problemi dei cittadini. Chi vive a Parma sa bene come vanno le cose. E Pizzarotti, ogni giorno che passa, si dimostra sempre più inadeguato a ricoprire un ruolo delicato e complesso come il sindaco di una città. Altri tre anni di favole mediatiche e chi rischia di essere azzerato non è il debito, ma Parma.
