Mentre prosegue il lavoro in Assemblea regionale per varare la nuova legge elettorale, l’approvazione in Aula del progetto di legge "Parziali modifiche alla legge regionale 26 luglio 2013 n. 11 (Testo unico sul funzionamento e l'organizzazione dell'Assemblea legislativa: stato giuridico ed economico dei consiglieri regionali e dei gruppi assembleari e norme per la semplificazione burocratica e la riduzione dei costi dell'Assemblea)", segna un passo avanti decisivo verso la democrazia paritaria.
La modifica al testo unico, infatti, attua una precisa disposizione della Legge quadro 6/2014 (per la parità e contro le discriminazioni di genere) ove prevede misure di riequilibrio della rappresentanza elettiva.
Lo comunica la presidente della Commissione per la parità Roberta Mori, che aveva presentato in Commissione Bilancio uno specifico emendamento poi assunto nell’articolato del progetto di legge. “L’articolo modifica la normativa elettorale regionale introducendo la doppia preferenza di genere nella scheda per l’elezione dell’Assemblea, - spiega la consigliera - nonché la presenza nelle liste di pari candidati di ciascun genere, pena la loro inammissibilità.”
“Inoltre la stessa norma varata oggi – continua Mori – prevede la presenza paritaria di candidati di entrambi i generi nei programmi di comunicazione politica offerti dalle emittenti radiotelevisive pubbliche e private e nei messaggi autogestiti previsti dalla vigente normativa sulle campagne elettorali.”
“L’obiettivo è avere più elette nella prossima Assemblea regionale, a rappresentare il protagonismo femminile in Emilia-Romagna - conclude la presidente Mori che è anche Coordinatrice nazionale degli organismi di pari opportunità regionali, “Sono molto soddisfatta per questo esito niente affatto scontato e quasi unico nel panorama delle normative regionali, possiamo dire che qui abbiamo attuato la Costituzione, la legge per il riequilibrio della rappresentanza di genere già in essere per gli enti locali e, da ultimo, la stessa legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere varata lo scorso 25 giugno.”