Palatina, un valore da salvaguardare
7 ottobre 2014
Pubblicato in: Articoli PD Parma
Quale futuro avrà la Palatina all’interno del nuovo disegno organizzativo del Mibac? Lo chiedono al Ministro Franceschini i Parlamentari di Parma con una interrogazione a risposta scritta presentata sia alla Camera, sia al Senato. Giuseppe Romanini, Patrizia Maestri e Giorgio Pagliari sono preoccupati delle notizie secondo cui le biblioteche non nazionali non avrebbero più una dirigenza dedicata, scelta che rischia di ripercuotersi sul complesso delle attività della Biblioteca di Parma.“Il 29 agosto è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il testo del Regolamento di organizzazione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo – si legge nel testo – un nuovo disegno organizzativo che introduce diversi e sostanziali cambiamenti che riguardano tutti gli attori della tutela e valorizzazione dei beni culturali e del turismo, al centro e nella periferia, compreso anche il mondo delle Biblioteche statali”. “Nell’attesa della emanazione di tale decreto ministeriale – scrivono i Parlamentari di Parma – sembra che resteranno uffici dirigenziali di livello non generale soltanto le attuali biblioteche nazionali (Torino, Milano, Venezia, Firenze, Roma, Napoli, Bari) mentre verrebbero di fatto ‘declassate’ a sedi non dirigenziali biblioteche altrettanto importanti per storia e ricchezza delle collezioni fra cui l’Estense di Modena e la Palatina di Parma”.
“Se la Biblioteca Palatina dovesse perdere lo status di sede dirigenziale – spieganoRomanini, Maestri e Pagliari - si verificherebbe una situazione grave e preoccupante, non solo in considerazione delle numerose attività complesse e prestigiose in cui la Palatina è coinvolta ma anche guardando alla realizzazione dei progetti in corso d’opera. Fra questi la raccolta fondi e la progettazione del trasferimento e nuovo allestimento del Museo Bodoniano – di cui è Direttore il Dirigente della Biblioteca Palatina – una realtà di eccezionale importanza ed unica al mondo”. I Parlamentari di Parma hanno dunque interrogato il Ministro per avere innanzitutto notizie certe sull’eventuale declassamento generalizzato delle Biblioteche non nazionali. Segnalano inoltre che l’assenza di una figura dirigenziale per la Palatina comporterebbe un notevole rallentamento se non la paralisi delle attività di crescita e sviluppo della Biblioteca stessa. Infine una proposta per il Ministro: l’aggregazione della Biblioteca Palatina alle altre biblioteche statali del territorio emiliano – Biblioteca Estense e Biblioteca Universitaria di Bologna – all’interno di un Polo bibliotecario emiliano, diretto da un dirigente bibliotecario. “In questo modo l’Emilia Romagna – concludono - risulterebbe allineata alle altre principali realtà regionali che hanno tutte al loro interno una sede dirigenziale di livello non generale per le biblioteche.”
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