Le inadempienze di Pizzarotti nella fase di allerta alluvione. La zona a rischio esondazione era già individuata nei piani di emergenza
23 ottobre 2014
Pubblicato in: Gruppo PD Comune PR
Pizzarotti, con la sua solita eleganza, ha definito chiacchiere da bar le critiche e i rilievi circostanziati sulla gestione dell’allarme alluvione fatti in Consiglio comunale dall’opposizione. Purtroppo per la città e per Pizzarotti, uso a denigrare chiunque osi criticarlo, qui non si tratta di chiacchiere, ma di fatti. Alle ore 14.00 del 13 ottobre l’Agenzia regionale della Protezione Civile dirama ai sindaci dei Comuni attraversati dal T. Baganza e T. Parma un’allerta per l’attivazione della fase di preallarme. Le disposizioni regionali prevedono che il Sindaco, ricevuta la comunicazione, disponga le opportune misure di prevenzione e di salvaguardia della pubblica incolumità. A Parma, diversamente dagli altri Comuni allertati, non succede niente. Il Sindaco, che non ha provveduto a delegare un assessore per la protezione civile ed è quindi unico responsabile, non attiva le procedure previste per queste situazioni: non informa la popolazione interessata dal rischio esondazione; non manda la polizia municipale a presidiare ponti e strade; non prende quelle misure ordinarie di prevenzione che erano state adottate in occasione della piena del Baganza del 2000. Sollecitato a rispondere su questo, si difende dicendo che nel 2014 le allerte non possono arrivare via fax o posta elettronica certificata, perché si perdono nel flusso continuo di comunicazioni che riceve il Comune. Una giustificazione che ha dell’incredibile e che dimostra quanto la gestione della protezione civile sia stata colpevolmente sottovalutata per non dire ignorata da questa amministrazione. Significa infatti che dentro il Comune non viene garantito un presidio adeguato alle comunicazioni di allerta tanto più che tali comunicazioni, evidentemente a insaputa del Sindaco, arrivano anche via sms, sempre che siano stati forniti numeri attivi e presidiati. Se nell’esercizio delle sue deleghe il Sindaco si fosse minimamente interessato alle questioni della protezione civile avrebbe scoperto che la gestione dell’emergenza non si improvvisa, ma va pianificata e organizzata con un lavoro continuativo, quello che è mancato in questi due anni e mezzo. Avrebbe anche scoperto che nel piano di emergenza per gli eventi alluvionali, l’area che è stata inondata corrisponde esattamente all’area urbana indicata a rischio di esondazione dalle specifiche cartografie. Una normale procedura di prevenzione doveva portare, una volta ricevuto il pre-allarme, a presidiare immediatamente la zona a rischio, ad avvertire la popolazione residente e i centri sensibili come l’ospedale, le scuole, le strutture socio-sanitarie e ad approntare misure di messa in sicurezza delle persone, tutte cose che Comuni più piccoli, ma meglio amministrati, hanno fatto quello stesso giorno. La verità è che da bar qui c’è solo la superficialità e l’improvvisazione con cui Pizzarotti ha trattato e continua a trattare ambiti di competenza comunale di importanza fondamentale per la sicurezza dei cittadini.
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