Quali sono state le comunicazioni tra la Prefettura di Parma e il Comune di Parma in tutta la fase di allertamento fino all’esondazione del torrente Baganza avvenuta il 13 ottobre? E’ con l’obiettivo della chiarezza su quanto accaduto nel nostro territorio che l’on. Giuseppe Romanini si rivolge al presidente del Consiglio Matteo Renzi e al Ministro dell’Interno con un interrogazione, firmata anche dalla collega Patrizia Maestri, presentata oggi alla Camera dei Deputati.
“I danni sono ingentissimi, la sofferenza delle persone colpite è tanta ed è normale di fronte al disastro che i cittadini e loro rappresentanti si chiedano come sia potuto accadere tutto ciò – spiega Romanini - In questi giorni sono state avanzate risposte differenti, così come sono stati sottolineati possibili disfunzioni della catena attraverso cui gli allerta arrivano. Ho dunque ritenuto utile compiere questo passo per chiedere innanzitutto chiarezza ma anche se, alla luce di quanto accaduto non solo a Parma, non si ritiene di rivedere la procedura di allertamento”.
Nell’interrogazione si ripercorrono gli eventi 13 ottobre con le esondazioni del Baganza e di diversi rii che affluiscono nel torrente, e si segnala l’ammontare ingente dei danni, oltre 150milioni secondo la stima effettuata dalla Provincia di Parma. Dopo aver ricordato che la Procura della Repubblica ha aperto un fascicolo nel testo si analizza la questione degli allertamenti.
“L’allertamento del Sistema di protezione civile, ai vari livelli territoriali, è compito e responsabilità dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome o dei soggetti da loro delegati fra cui il Direttore della Protezione civile regionale – si legge nell’interrogazione che porta la firma degli on. Romanini e Maestri - Per l’Emilia Romagna l’Agenzia Regionale Protezione Civile, tramite ARPA e sulla base delle previsioni meteo, invia l'allerta - o la fase di attenzione, o la pre-allerta o la proroga di una allerta - attraverso SMS, e-mail e FAX a un vasto numero di realtà, facenti capo al Sistema di Protezione civile. Sulla base delle valutazioni e dei livelli di criticità dichiarati, al Presidente della Regione compete l’allertamento del Sistema di protezione civile locale, secondo determinati livelli di allerta che vengono comunicati anche al Dipartimento della Protezione Civile. I diversi livelli di allerta rappresentano le fasi codificate di attivazione delle strutture che comportano la messa in atto di azioni di prevenzione del rischio e gestione dell’emergenza. E’ al Sindaco che compete l’attivazione di quanto previsto nel proprio Piano di protezione civile e, in particolare, l’informazione alla popolazione. Al Dipartimento compete l’informazione e l’allertamento delle componenti statali e delle strutture operative del Servizio nazionale di protezione civile”.
Vengono poi segnalate le questioni relative il mancato aggiornamento del Piano di Protezione Civile del Comune di Parma, denunciata in una interrogazione del capogruppo Pd Nicola Dall’Olio, e il testo del fax reso noto dalla stampa, di allertamento di livello 1, inviato dalla Prefettura di Parma al Comune di Parma già nella giornata di sabato 11 ottobre e protocollato il 13.
Due le questioni poste al Presidente Renzi e al Ministro Alfano: quali siano state le comunicazioni tra la Prefettura di Parma e il Comune di Parma in tutta la fase di allertamento fino all’esondazione del torrente Baganza avvenuta intorno alle ore 16.00 del 13 ottobre. Secondo : se alla luce di quanto accaduto, non solo a Parma, non si ritenga necessario rivedere la procedura di allertamento in modo da renderla, nei casi analoghi, più rispondente agli obiettivi di prevenzione e salvaguardia della popolazione.