C’è ancora incertezza per la campagna 2015 dello zucchero, visto le diverse posizioni fra Eridania Saddam, l’azienda di s. Quirico di Trecasali e i bieticoltori. Fino a qui infatti gli incontri fra le parti non hanno avuto esito positivo al punto che della questione ora si occupa il Ministero che, dopo un incontro tenutosi il 5 dicembre scorso, ha convocato per il 17 dicembre il tavolo di filiera. Un appuntamento importantissimo come sottolineano i deputati di Parma Giuseppe Romanini e Patrizia Maestri che hanno presentato insieme al collega Bergonzi di Piacenza, una interrogazione urgente in Commissione Agricoltura. L’obiettivo – spiega Romanini componete della commissione - è chiaro: “sapere come il ministro dell’Agricoltura intende farsi parte attiva nella situazione di stallo per mantenere una produzione come quella bieticola che caratterizza l’agricoltura padana e che ha generato risultati importanti per tanti anni o per lo meno evitare che la riduzione del settore bieticolo saccarifero sia realizzi prima che il nuovo quadro normativo, con la cessazione del regime delle quote e dell’aiuto accoppiato, sia operativo. E’ quanto mai urgente facilitare un accordo sulle semine – conclude - Se ciò non dovesse accadere verrebbe compromessa la campagna 2015 con un grave danno per gli agricoltori del bacino e mettendo a rischio 300 posti di lavorato con ripercussioni sull’indotto”.
La vicenda trae origine dal tracollo del prezzo dello zucchero in Italia, come spiegato nella interrogazione. In fase di trattativa fra le parti lo zuccherificio Eridania Sadam ha avanzato una proposta ritenuta inadeguata dai produttori di barbabietola da zucchero. L’azienda ha infatti ipotizzato un bacino di approvvigionamento di 13mila ettari in un raggio di 80km dallo stabilimento con un prezzo di parte industriale corrispondente a quello minimo previsto dal regolamento comunitario.
I produttori hanno a loro volta avanzato una controproposta valutata positivamente nell’incontro al Ministero svoltosi il 5 dicembre scorso : accettazione di un prezzo della materia prima al minimo previsto dal regolamento comunitario e la disponibilità di contratti per una superficie di 10.000 ettari in un bacino di approvvigionamento di 100 km facendosi carico i coltivatori dell’invarianza di costi industriali rispetto al bacino di 80 km richiesto da Eridania.
Il confronto continua Il prossimo 17 dicembre presso il Mipaaf al tavolo di filiera, e in quella sede saranno o meno confermate le condizioni per il mantenimento della produzione 2015.