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Comune di Parma, sul "caso Auser" intervengono i parlamentari Maestri, Romanini e Pagliari.

2 gennaio 2015

Pubblicato in: Articoli G. Pagliari

Dopo avere interrotto il servizio dei “nonni vigili”, si scopre ora che il Comune di Parma intende non rinnovare altre due importantissime convenzioni con Auser, quella per l'assistenza durante il trasporto dei ragazzi disabili e per la sorveglianza e apertura delle sale nella Casa della Musica. Ed esattamente come nel caso dei “nonni vigili”, si motiva una decisione assurda con il rimborso spese di 3 euro chiesto dagli anziani. Una cifra che, con tutta evidenza, non può pesare sul bilancio del Comune di Parma, ma che permette di fornire servizi indispensabili.

L'amministrazione lascia scadere la convenzione, emette tre bandi che vanno deserti, poi l'Assessore Laura Rossi promette che troverà nuovi volontari. Naturalmente senza specificare quali. Intanto, fuori dalle scuole, dove prima c'erano i “nonni vigili” oggi ci sono agenti della Polizia Municipale, sottratti ad altri impieghi. Accadrà la stessa cosa anche nel caso dei trasporti per disabili e della Casa della Musica, verranno utilizzati dipendenti sottratti ad altre funzioni? O più semplicemente questi servizi verranno soppressi? In entrambi i casi, un esito inaccettabile”.


Giorgio Pagliari


“Nella vicenda fra Auser e Comune l’impressione  è quella che quest’ultimo non sia impegnato tanto a trovare una soluzione per far funzionare i servizi  che erano svolti da questi volontari, ma di continuare una battaglia che non giova a nessuno: né all’Auser ,che vede violata in questo scontro addirittura la propria reputazione,  né ai cittadini che vorrebbero servizi efficienti e sicuri, nè all’Amministrazione pubblica che si dimostra poco attenta a un mondo così importante per la vita sociale nel nostro territorio. Mi chiedo, visti i toni usati dall’assessore, se la situazione non meriti un intervento diretto del sindaco ”. Così Patrizia Maestri.

“Il diverso atteggiamento delle parti lo si vede anche dalle dichiarazioni rilasciate alla Gazzetta. Mentre Auser conferma la propria disponibilità a ricercare una soluzione giusta per tutti, l’assessore al Sociale stigmatizza i volontari quasi come fossero malfattori e ciò è inaccettabile. L’impegno delle tante persone coinvolte da  Auser  è certamente volontario, a loro viene richiesto tempo e affidabilità per la delicatezza dei compiti. Il piccolo rimborso spese permette  lo svolgimento di tali funzioni in quel modo corretto che tutti conosciamo. Come ho già detto in altre circostanze  comprendo le difficoltà nel calcolare i rimborsi, per questa ragione - conclude Maestri – ho presentato  una proposta di legge che, senza alcun onere aggiuntivo per lo Stato o per gli Enti Locali, consente di riconoscere alle associazioni di volontariato senza finalità di lucro un rimborso spese forfettario ai volontari, entro un tetto massimo mensile e annuale, per sostenere il loro impegno in servizi molto importanti per la collettività. Il testo è stato incardinato in Commissione Affari Sociali e si è in attesa della discussione nell’ambito della legge delega sul Terzo settore. In attesa che ciò avvenga, l’auspicio è che il Comune di Parma segua l’esempio delle altre Amministrazioni Locali e degli Enti - fra cui l’Ospedale e Tep -  e si trovi una soluzione utile alla collettività”.

“Il valore sociale di una associazione come l’Auser, che mette a disposizione per la collettività così tante  attività svolte da oltre un migliaio di volontari, dovrebbe essere salvaguardata e non perseguita come invece sembra accadere viste le posizioni espresse dal Comune nella vicenda”. Così Giuseppe Romanini deputato del nostro territorio che continua. “ In tanti Comuni del Parmense la loro funzione è considerata preziosa, un valore sociale impagabile perché svolgono servizi che altrimenti non sarebbero possibili. Credo che all’Amministrazione di  Parma, serva ragionevolezza e una riflessione su questo patrimonio di volontari guidati  dalla logica dell’inclusione, un bene  che va salvaguardato e non liquidato. I tanti associati Auser hanno ampiamente dimostrato che a loro interessa sentirsi utili facendosi carico di necessità comuni e non certamente al rimborso di tre euro. E’ un fatto che merita di essere riconosciuto e apprezzato”.



 



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