La vicenda della mancata nomina del direttore del Teatro Regio è ormai diventata una farsa, che però non fa affatto ridere perché in gioco c'è il futuro della più importante istituzione culturale della città.
Quattro mesi, svariati CdA, di cui l'ultimo l'8 gennaio, non sono bastati a individuare un nome tra le oltre 30 candidature pervenute e tra le 7 selezionate dalla Commissione tecnico-consultiva. Evidentemente quanto indicato dalla Commissione non era di gradimento del Sindaco e dell'assessore Ferraris che dimostrano, se ancora ce ne fosse bisogno, la loro incapacità amministrativa e la loro allergia a qualsiasi percorso di merito e di trasparenza, al contrario di quanto proclamato dai 5 stelle.
Ma qui il tempo stringe. Entro fine gennaio il Teatro Regio, come tutte le altre istituzioni teatrali, deve presentare al Ministero un progetto artistico triennale per accedere ai finanziamenti del fondo unico dello spettacolo (FUS). Il bando pubblicato in settembre dalla Fondazione Teatro Regio doveva servire per selezionare, insieme al direttore, un progetto triennale di produzione artistico culturale (punto 8). Quello stesso progetto che il direttore di nuova nomina avrebbe dovuto poi sottoporre al Ministero e sviluppare nel corso del suo mandato.
Ora che il Teatro è senza guida, visto che il direttore precedente, Carlo Fontana, non è più in carica dal primo gennaio, chi potrà elaborare il progetto triennale nel giro di tre settimane? E chi lo prenderà poi in mano per attuarlo e svilupparlo? L'assessora alla cultura Laura Ferraris che non sa tenere a freno le sue ingerenze politiche? Oppure qualche facente funzione con ruoli direttivi che continua ad operare con convenzione scaduta?
Per il bene del Teatro e della città c'è da sperare che il sipario cali in fretta su questa farsa e su questa scadente e inconcludente amministrazione.
Nicola Dall'Olio
Capogruppo PD Consiglio comunale