Tornare sui criteri che definiscono il pagamento dell’Imu agricola. Lo chiede il deputato di Parma Giuseppe Romanini facendosi interprete delle segnalazioni che gli sono giunte da agricoltori e amministratori.
“Dopo il primo importante passo compiuto con il decreto del 23 gennaio che ha esteso l’esenzione ai comuni riconosciuti come completamente montani, resta un'altra questione che riguarda i territori classificati come totalmente e parzialmente svantaggiati – spiega Romanini - Parliamo delle cosiddette aree svantaggiate, al cui sviluppo sono stati destinati negli anni aiuti in primis comunitari, e misure volte a sostenere l’agricoltura come elemento di salvaguardia legato alla qualità ambientale e presidio della vita delle comunità. I criteri adottati per i territori assoggettabili ad Imu non tengono conto di tutto ciò con un effetto penalizzante per queste aree in particolare colinari”.
Nella lettera si chiede al ministro, così come nelle interrogazioni e nella risoluzione presentate e sottoscritta anche da Romanini, “di rivedere i criteri che definiscono le aree esentate al pagamento della Imu sui terreni agricoli al fine di pervenire ad una più equa impostazione fiscale che permetta di esentare le aree, non solo quelle montane individuate dall’elenco Istat (redatto ai sensi della L. 991/52, in cui l’attività agricola rappresenta un comparto ancora in difficoltò, sebbene fondamentale per la tenuta sociale, economica e idrogeologica di intere aree del nostro Paese. Riteniamo utile – conclude la lettera – un confronto dei suddetti territori con il Mipaaf”.