Chiusura di 455 sportelli e riduzione degli orari di apertura in 608 uffici postali: secondo notizie circolate in queste settimane sono questi i numeri del piano di riorganizzazione di Poste Italiane, un programma che potrebbe riguardare anche il nostro territorio provinciale.
“Diversi sindaci ci hanno consegnato le loro preoccupazioni al riguardo, per questo abbiamo sottoscritto una precisa interrogazione al Ministro dell’Economia per sapere innanzitutto i contenuti del piano di riorganizzazione – spiegano Maestri e Romanini – Si tratta una azione corale mossa da 65 deputati del PD, a partire dal presidente dell’Intergruppo parlamentare per lo sviluppo della montagna, Enrico Borghi. Poste Italiane riceve dallo Stato significativi contributi per garantire i servizi postali essenziali e la stessa Autorità per le comunicazioni ha in più occasioni ribadito il divieto di chiusura degli uffici che risiedono nelle aree più lontane, anche a fronte di volumi di traffico molto bassi e di alti costi di esercizio”.
“Poste Italiane - continuano i deputati - non può perseguire solamente logiche di profitto a scapito delle esigenze della collettività, sacrificando uffici che magari ritiene improduttivi o diseconomici, senza considerare che essi rappresentano un vero e proprio presidio per la collettività e punto di riferimento per i cittadini dei piccoli comuni. I servizi postali sono un presidio fondamentale per il territorio. Ora – concludono - aspettiamo dal Ministro chiarezza e di sapere quali azioni intenda intraprendere per garantire il rispetto di quanto stabilito dall’Autorità per le comunicazioni e come intenda intervenire per evitare incomprensibili decisioni unilaterali da parte dell’azienda”.