Ringrazio i Dipendenti del Teatro Regio: il coraggio di indignarsi è una virtù sempre più rara e farlo nella loro situazione è un esempio fortissimo, che non può lasciare indifferenti. Con i loro cartelloni hanno liricamente richiamato, in modo politicamente avveduto, l'evangelico "via i mercanti dal tempio".
Il fondamento della loro posizione è stato testimoniato, almeno leggendo i giornali, dall'andamento della Commissione Cultura comunale.
Improvvisazione assoluta, superficialità, conduzione all'impronta del "carpe diem" senza progetto culturale ed artistico ( e senza Teatro, visto che, al di là di affermazioni "ardite", il palcoscenico non è stato sistemato): nessuna preoccupazione, anzi arroganza inaggettivabile e insolente ! Meraviglia ? No !
Richiamando le mie prese di posizione, potrei dire: come volevasi dimostrare!
Ciò che interessa al "consorzio" è esclusivamente la conclusione dell'operazione della svendita (per la verità, assomiglia sempre più ad un'espropriazione) del Teatro Regio e del Festival Verdi a tutto danno di Parma, di Busseto e della Provincia tutta.
Metaforicamente, interessa solo arrivare a "mettere la ciliegina sulla torta". Bisogna occupare tutte le poltrone per controllare la filiera. E non importa se si cade nel paradossale (per non dire nel ridicolo): la Direttrice del Teatro Regio firmerà il contratto di servizio tra Regio ed Altroconsorzio come rappresentante delle due parti contraenti, essendo diventata amministratore unico di quest'ultima società, che fornisce al Teatro i servizi di biglietteria e di booking.
Conflitto d'interessi: per carità!
La sig.ra Meo sostituisce il dr. Luigi Ferrari, l' "onnicompetente" segretario generale della Fondazione Toscanini (magari pronto a divenirne il Sovrintendente: la provvidenza non consce limiti), che è, "in pectore", il nuovo Amministratore Unico o come meglio, del Consorzio Paganini, costituito per la gestione dell'Auditorium omonimo.
Così i più importanti contenitori artistici di Parma saranno tutti nelle stesse mani.
C'è un "però", in vista del 2017 (non si sa mai!), il Festival Verdi va affidato ad una nuova società in modo tale che il controllo del marchio (altro non interessa) sia garantito anche nel caso nefasto di cambio del Sindaco. Questa è la "ciliegina", che manca sulla "torta in faccia" a Parma!: il Consorzio Paganini può essere l'utile scatola cinese!
Indegno, scandaloso e politicamente corruttivo!
Parma merita ben altro e sono sicuro che riuscirà ad impedire questo scempio.
Mi auguro che il Sindaco, almeno in coscienza, si vergogni. Sul piano politico, dovrebbe fare molto di più che vergognarsi: la stagione chiusa nell'ottobre 2011 con le dimissioni dell'allora Sindaco è stata riaperta per "merito" suo.
Giorgio Pagliari