E’ un voto di approvazione quello che Giuseppe Romanini ha espresso sul ddl di riforma del sistema scolastico e dell’istruzione passato in prima lettura alla Camera dei Deputati dopo un dibattito acceso nel Paese e anche in aula.
“Finalmente dopo anni di tagli si ricomincia ad investire sulla scuola si mettono 3 miliardi, si assumono 100mila precari e altri 60mila con un concorso – spiega Romanini – così la scuola torna ad essere centrale nel dibattito e nell’interesse del Paese. Poi penso che questo nuovo testo sia stato migliorato con il lavoro parlamentare e il confronto a cui ho partecipato. Mi convincono gli aspetti che correggono errori o lasciti del passato e la spinta decisiva all’autonomia scolastica. L’aver finalmente dotato le autonomie scolastiche di un organico stabile per almeno tre anni significa, in primo luogo, avere risorse di personale adeguate a realizzare il piano dell'offerta formativa. Poi ancora l’inserimento o il potenziamento di diverse discipline e le risorse per la formazione continua dei docenti che diventa obbligatoria. Considero un successo aver contribuito a eliminare la possibilità di destinare il 5 per mille e ritengo si possa lavorare ancora sull’affiancamento del preside nel difficile compito di comporre il corpo docente, sull’innovazione didattica e sulla misura delle detrazioni fiscali introdotte per le spese di istruzione. Al Senato, dove il testo approda, c’è la possibilità di farlo”.
Con un gruppo di colleghi del Pd Romanini ha in particolare partecipato alla definizione di proposte specifiche a partire dall’eliminazione del 5 x 1000 per evitare sperequazioni tra scuola e scuola, avvenuta con il recepimento di alcuni emendamenti soppressivi dell’art. 17. Si è cercato anche di stemperare il ruolo del preside quale organo monocratico nella chiamata dei docenti dalle liste territoriali proponendo una soluzione maggiormente collegiale, tema raccolto in un odg sottoscritto dal deputato di Parma. Romanini ha anche condiviso un altro odg sul recupero dei docenti che hanno operato e insegnato nella scuola in questi anni per i quali saranno da prevedere forme di valorizzazione per titoli delle abilitazioni, della formazione e del servizio prestato nel concorso programmato nel 2016.