E’ passato con nessun voto contrario (276 voti a favore, 123 astensioni) il decreto legge agricoltura (dl 51/2015) che la settimana scorsa era in discussione alla Camera. Un voto che sottintende una condivisione larga secondo Giuseppe Romanini che ha fatto parte del Comitato dei Nove che ha esaminato il provvedimento.
“Il primo dato positivo è costituito dalla qualità delle misure che sostengono azioni concrete in ambiti di sofferenza per le aziende come il latte, l’olio, ma anche i danni da alluvione e le emergenze fitosanitarie – spiega – Sono strumenti necessari per far crescere il settore agricolo che nei primi mesi di quest’anno ha dato buoni risultati anche sotto il profilo occupazionale”.
Con gli emendamenti e il lavoro di concertazione fra Governo e Commissione Agricoltura e aula sono stati introdotti cambiamenti importanti a cominciare dal settore del latte. Il pagamento delle quote latte in tre rate senza interessi è ammesso anche con una fideiussione assicurativa, non solo bancaria. Per l'ultima campagna di produzione del latte con il regime delle quote è ammessa la compensazione, sempre entro il limite del 6%, a favore delle aziende che hanno superato la propria quota, con introduzione di tre fasce: 12-30%, 30-50%, oltre 50%, in ordine di priorità. A sostegno del settore lattiero-caseario sono destinati 80 milioni di euro già nel 2015 mentre per quanto riguarda l’olio è stato incrementato il fondo per il settore olivicolo che sale a 32 milioni di euro e servirà a realizzare le azioni di un primo vero piano olivicolo nazionale finalizzato all’aumento della produzione nazionale, investimenti in ricerca, sostegno all'aggregazione e all'innovazione. Tra le finalità del fondo vengono inserite la certificazione e la lotta alla contraffazione.
Viene portato a 21 milioni di euro il fondo di solidarietà nazionale per le imprese colpite da eventi alluvionali, nonché infezioni di organismi nocivi ai vegetali, con priorità per i danni legati alla diffusione della Xylella fastidiosa, del cinipide del castagno e della flavescenza dorata negli anni 2013, 2014 e 2015. L'accesso al Fondo viene esteso anche alle avversità atmosferiche caratterizzate da vento forte e ai danni alle scorte di materie prime causati da eventi eccezionali nell'ultimo triennio.
“Anche sulle Organizzazioni Interprofessionali di cui mi sono occupato direttamente in stretto contatto con l’assessorato all’Agricoltura della nostra regione è prevalsa la logica di salvaguardare le buone esperienze già avviate e consentire la nascita di nuove OI radicate fra le impresee rispettose della varietà, delle differenze settoriali, territoriali e organizzative del sistema agroalimentare italiano – continua Romanini che è intervenuto in aula proprio su questo punto - Con le norme approvate le OI svolgere un ruolo utile facilitando il dialogo tra gli attori della filiera, promuovendo le buone pratiche e la trasparenza del mercato.
La soglia necessaria a costituire un'Organizzazione interprofessionale del latte viene elevata dal 20% al 25% di imprese rappresentate nel settore. Per settori diversi da quello lattiero-caseario la soglia sale dal 35 al 40% di rappresentatività. E’ consentito il riconoscimento anche a livello di una singola circoscrizione economica. Parallelamente è stata alzata al 40 per cento la soglia per il riconoscimento delle organizzazioni interprofessionali operanti in settori diversi da quello lattiero caseario. Nel caso di riconoscimento relativo ad una singola circoscrizione economica, si richiede la rappresentatività del 51 per cento della circoscrizione interessata e comunque del 30 per cento a livello nazionale. Per riconoscere le organizzazioni interprofessionali è prevista un'intesa tra Mipaaf e Conferenza Stato Regioni