Entro la fine dell’anno Taiwan deciderà l’apertura del mercato al prosciutto di Parma. La notizia, ottima per i produttori e il Consorzio del Prosciutto di Parma dopo anni di stallo, la porta l’on. Giuseppe Romanini di ritorno da Taipei dove ha partecipatoal V° Forum Italia - Taiwan sulla cooperazione economica, industriale e finanziaria. Una missione parlamentare con tre rappresentanti (oltre a Romanini, Guido Galperti e Enrico Borghi) per una delegazione italiana di cui han fatto parte, oltre a dirigenti del Ministero dello Sviluppo Amedeo Teti (direttore generale per la politica commerciale internazionale) eFederico Eichberg (Relazioni bilaterali), anche aziende aderenti a Confindustria dei settori del food, cosmetica e meccanica.
Proprio sul food sono stati messi i paletti più significati per l’export di prosciutti e arance come spiega Romanini, che ha partecipato la trattativa tenendosi in contatto con il Consorzio di Parma: “Il mercato era chiuso per riserve espresse dalle autorità taiwanesi e giustificate dalla vicenda del contagio di peste suina africana rilevato anni fa in Sardegna. Grazie al confronto che c’è stato nel corso dei colloqui si è arrivati a fissare una data, il 30 dicembre prossimo, per la chiusura della pratica. Proprio per la specifica questione del Prosciutto di Parma, entro la fine di Expo una delegazione taiwanese del Ministero degli esteri e dell’Autorità sanitaria verrà in Italia per verificare le condizioni di sicurezza nella produzione dei prosciutti, condizioni che il Parma garantisce totalmente”.
Un buon risultato che il presidente del Consorzio del Prosciutto di Parma Vittorio Capanna sottolinea. “Ringraziamo la delegazione italiana e in particolare l'on. Romanini per aver saputo valorizzare e sostenere il Prosciutto di Parma a Taiwan. Siamo convinti che il nostro prodotto abbia tutte le carte in regola per poter ampliare i propri mercati di sbocco grazie alle garanzie di eccellenza e sicurezza che è in grado di offrire. La missione parlamentare ha dato dimostrazione di un sistema Italia unito e ha gettato le basi per collaborare fruttuosamente nel prossimo futuro. Siamo molto fiduciosi”.
Tra i compiti della missione dei parlamentari italiani vi era quello di illustrare la legge, approvata nell’aprile di quest’anno, che supera la doppia tassazione tra i due Paesi Queste norme, una volta recepite, consentiranno a Taiwan di chiedere la cancellazione dalla black list del nostro ministero dell’economia e delle finanze rendendo più trasparenti i rapporti economici tra i due paesi, che si sono molto sviluppati negli ultimi anni. Nel Paese asiatico si è registrata nel 2014 una crescita del +3,7%. La previsione nel 2015 è + 4,1%. La propensione di Taiwan ad investire in Europa è aumentata al ritmo impressionante del 169 per cento annuo tra il 2010 e il 2014. Taiwan è il 23° destinatario delle esportazioni dell’Unione Europea e il 16° fornitore. In questo ambito l’Italia ha il 6,7% dell’interscambio Taiwan-UE e si colloca al 5° posto dopo Germania (31%), Paesi Bassi (15,3%), Regno Unito (13%), Francia (8,3%). L’export italiano a Taiwan ha superato nel 2014 1,1 miliardi di Euro con un aumento del 10,2% rispetto al 2013. Le importazioni da Taiwan sono state, nel 2014, 1,6 miliardi di Euro con un incremento dell’8,1%. Nel 2014 l’interscambio commerciale Italia-Taiwan è stato di 2 miliardi e 684 milioni di Euro (+9% rispetto al 2013).