La presa di posizione della sen. Mussini impone alcune precisazioni.
L'emendamento è stato da me presentato con il supporto tecnico della Segreteria Generale di Palazzo Chigi, del Gabinetto del Ministro della Pubblica Istruzione Sen. Giannini e del Presidente della Scuola per l'Europa. La sua finalità (al di là dei tecnicismi) era quella di rendere utilizzabili, in assenza di risorse nuove, quelle già nella disponibilità della Scuola per l'Europa in virtù dei finanziamenti statali, eliminando ogni preoccupazione in ordine alla responsabilità erariale a carico del C.d.A della scuola stessa. Ed era l'unica tentabile, nell'attuale stato della finanza pubblica.
Su detta ipotesi, redatta al massimo livello tecnico-politico, mi sono confrontato con il Vice Presidente della Commissione Bilancio, Sen. Sangalli, e con la relatrice Sen. Zanoni, ricevendo sostegno e condivisione nel merito, pur nella mai taciuta difficoltà del via libera del Ministero dell'Economia.
Purtroppo questo ostacolo non è stato al momento superato, ma ho l'assicurazione che la soluzione definitiva della questione sarà trovata entro l'anno come è testimoniato dalla stessa presa di posizione della Relatrice nel suo intervento in aula. E in questa prospettiva ho ritirato, su richiesta e di intesa con i miei interlocutori, l'emendamento.
La soluzione del problema della Scuola per l'Europa è di interesse nazionale (per il suo collegamento con l'assegnazione dell'EFSA) e di interesse parmigiano per evidenti ragioni: per questo sono impegnato, come i miei colleghi On. Maestri e On. Romanini, "a prescindere" dalle questioni di lana caprina.
GIORGIO PAGLIARI