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Agricoltura sociale, ecco la legge. Romanini: uno strumento per il lavoro e l'inclusione delle persone più fragili.

5 agosto 2015

Pubblicato in: Articoli G. Romanini

Anche l’agricoltura può aiutare a non lasciare nessuno indietro.E’ stata infatti approvata oggi in Commissione Agricoltura la legge sull’agricoltura sociale, un testo importante, che pensa alle persone più fragili  e il cui valore secondo il deputato di Parma Giuseppe Romanini va ben al di là di quello economico. “E’ una legge che parla di inclusione e solidarietà e che raccoglie le esperienze, e sono tante, già avviate nel nostro paese e anche a Parma e che consente di cogliere le opportunità di finanziamenti europei – sottolinea Romanini che è componente della Commissione Agricoltura della Camera – La legge promuove e sostiene le aziende sociali e la multifunzionalità, aumentando la possibilità di trovare una occupazione per le fasce più in difficoltà, le persone che devono reinserirsi nel mondo del lavoro e i disabili, favorendo la coesione sociale e la crescita culturale del territorio in cui operano. ".

Non un provvedimento assistenziale precisa Romanini,  “ma una legge con la quale il settore agricolo si assume la propria responsabilità sociale nei confronti della comunità e la comunità riconosce ad esso questo ruolo”.

Introducendo la definizione di agricoltura sociale, la legge stabilisce le attività che vi rientrano e che sono: l'inserimento socio-lavorativo di persone con disabilità e svantaggiati, e minori in età lavorativa inseriti in progetti di riabilitazione sociale;  prestazioni per le comunità locali e servizi terapeutici anche attraverso l'ausilio di animali e la coltivazione delle piante;  iniziative di educazione ambientale e alimentare, salvaguardia della biodiversità animale, anche attraverso l'organizzazione di fattorie sociali e didattiche.

Le Regioni, nell'ambito dei Piani di Sviluppo Rurale, potranno promuovere specifici programmi per la multifunzionalità delle imprese agricole. Le istituzioni pubbliche che gestiscono mense scolastiche e ospedaliere possono inserire come criteri di priorità per l'assegnazione delle gare di fornitura la provenienza dei prodotti agroalimentari da operatori di agricoltura sociale. I Comuni potranno prevedere  specifiche misure di valorizzazione dei prodotti provenienti dall'agricoltura sociale mentre  gli enti pubblici territoriali potranno introdurre criteri di priorità per favorire lo sviluppo delle attività di agricoltura sociale nell'ambito delle procedure di alienazione e locazione dei terreni pubblici agricoli e potranno  dare in concessione, a titolo gratuito, i beni immobili confiscati alla criminalità organizzata. Viene istituito l'Osservatorio sull'agricoltura sociale, nominato con decreto del Mipaaf, che dovrà definire le linee guida in questa materia e il monitoraggio, oltre a coordinare  le iniziative.



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