Si punta sull'innovazione, sulle startup e sulla imprenditorialità giovanile, ma i fondi a disposizione non ci sono più. E' la paradossale situazione di Invitalia, la SpA creata per erogare incentivi all'autoimpiego dalla legge 185 del 2000 per conto del Ministero per lo Sviluppo Economico, che dopo avere per anni sostenuto con rilevanti risultati l'autoccupazione si trova oggi a non poter più contare su una adeguata disponibilità finanziaria, come messo in evidenza da una interrogazione del Senatore Pd Giorgio Pagliari.
“I fondi erano destinati a favorire l'inserimento nel mondo del lavoro di soggetti privi di occupazione e a qualificare la professionalità dei soggetti beneficiari – si legge nella interrogazione – E i fondi erogati da Invitalia hanno favorito, in tutti questi anni, la nascita di oltre 100.000 piccole aziende, soprattutto da parte di persone disoccupate ovvero in cerca di prima occupazione, prevalentemente giovani e donne, con l'occupazione stabile di circa 220.000 persone ed investimenti per circa 5 miliardi, con un tasso di sopravvivenza a cinque anni di oltre 80%. Secondo quanto si apprende dalla lettura del sito di Invitalia, però, a causa dell'esaurimento delle risorse finanziarie dal 9 agosto 2015 non è più possibile presentare nuove domande di ammissione alle agevolazioni per l'Autoimpiego”. Il Senatore Pd Giorgio Pagliari chiede dunque al governo quali motivazioni hanno spinto alla sospensione dei fondi anche alla luce del buon risultato in termini di occupazione e di imprenditorialità ottenuti in questi anni grazie al provvedimento anche valutato “il momento di difficoltà dell'economia nazionale soprattutto nel meridione”.