Garantire a giovani studiosi la possibilità di costruire un proprio futuro all'interno dell'accademia, contribuire allo “svecchiamento” del sistema universitario oltre che porre fine a quella che si configura come una inaccettabile discriminazione sono gli obiettivi che si pone il Disegno di Legge presentato dal Senatore del Partito Democratico Giorgio Pagliari. Il provvedimento, che sta per iniziare il proprio iter parlamentare nella Commissione Cultura, mira infatti a modificare la normativa in materia di ricercatori a tempo determinato, permettendo finalmente anche ai titolari di assegno di ricerca e abilitazione scientifica nazionale l'accesso ai concorsi, riservati attualmente a quanti sono in possesso del Dottorato di ricerca.
“Lo scopo è quello di consentire l’estensione al maggior numero di precari della ricerca universitaria la possibilità di accedere ai contratti di Ricercatore senza privilegiare i soli assegnisti di cui alla legge n. 449 del 1997 – afferma Pagliari - Allo stesso tempo pare ragionevole estendere l’accesso anche a tutti i soggetti in possesso di abilitazione scientifica: costoro, infatti, dispongono già del titolo che sarebbe loro richiesto alla fine del rapporto in vista della trasformazione in professori associati”. Questi ultimi, come ricordato nella presentazione del Disegno di Legge dallo stesso Pagliari, hanno “il diritto a partecipare a concorsi per posizioni di seconda fascia, ma, paradossalmente, non a quelli per posti di ricercatore di tipo B”. Una inaccettabile discriminazione, come si diceva all'inizio, che il DdL del Senatore Pagliari punta a sanare, tutelando il merito oltre che garantendo un futuro a giovani e promettenti allievi dei nostri atenei, diversamente destinati non solo alla esclusione dalla docenza universitaria ma anche alle altre posizioni.