“Nella riorganizzazione Sidel, rispetto a quanto annunciato poche settimane fa, il numero di esuberi è stato ridotto, ma riteniamo che con un ulteriore sforzo di dialogo con le organizzazioni sindacali, all’azienda sarà possibile attenuare ulteriormente l’impatto di questo intervento, anche in vista del confermato trasferimento a Parma, dalla Svizzera, della sede mondiale del gruppo
”. E’ la presa di posizione dei deputati del Partito democratico Patrizia Maestri e Giuseppe Romanini dopo la manifestazione sindacale di questa mattina davanti all’azienda di via Spezia.
“L’iniziativa di protesta dei lavoratori è comprensibile e legittima in quanto da troppo tempo, sul futuro di Sidel, si addensano notizie contrastanti – spiegano i due parlamentari – Chiediamo al management di chiarire definitivamente e con una prospettiva di lunga durata il piano industriale dell’azienda che rappresenta un’eccellenza metalmeccanica”.
Maestri e Romanini esprimono la loro preoccupazione anche per la situazione della Fondazione Don Gnocchi. “Quanto denunciato dai sindacati rispetto alla disdetta del contratto nazionale da parte della Fondazione Don Gnocchi onlus – spiegano - in tutti i centri del Paese. Una decisione unilaterale che ci lascia veramente perplessi e contrariati. Confidiamo sul fatto che la Fondazione voglia declinare puntualmente le proprie intenzioni senza penalizzare la professionalità dei lavoratori che hanno contribuito in modo determinante alla crescita e alla qualificazione della struttura di piazzale dei Servi”.
86 esuberi in Sidel, Pagliari (Pd): "Solidale con i lavoratori"
In seguito all'annuncio da parte della Sidel di Parma di 86 esuberi il Sen. Giorgio Pagliari ha dichiarato: “La notizia è dolorosa e non può non lasciare quantomeno perplessi. Mi auguro che il confronto che si dovrà aprire possa avere reali margini di trattativa e che si trovino soluzioni equilibrate e rispettose dei diritti e delle esigenze dei lavoratori e delle loro famiglie. Se la riorganizzazione, infatti, è una prerogativa delle imprese, non può non avvenire in un attento bilanciamento tra le necessità imprenditoriali e le tutele dei lavoratori. Esprimo la mia solidarietà a chi teme di perdere il lavoro e alle loro famiglie”.