Si è svolto in questi giorni a Roma un positivo incontro tra il viceministro alle infrastrutture Nencini e gli assessori competenti delle Regioni Emilia Romagna, Toscana e Liguria in merito al raddoppio della linea ferroviaria Parma – La Spezia e della sua prosecuzione verso Verona. Da quanto emerso, nell’incontro è stata ribadita la valenza nazionale dell’opera e la volontà di coordinarsi con le Ferrovie (RFI) per arrivare a risultati concreti sul piano della progettazione e dei lavori.
Il “sistema Parma", invece di disperdere energie su opere autostradali di dubbia utilità e sicuro impatto che non hanno alcuna prospettiva di essere finanziate, farebbe bene a lavorare unito a sostegno della Regione e dell’assessore Donini per portare a casa le risorse necessarie al completamento delle tratte ancora a binario unico.
Chiedendo, ad esempio, che vengano ristabiliti già con la prossima legge di stabilità, i fondi messi a disposizione dal governo Prodi per la realizzazione del raddoppio ed interramento del tratto Parma-Vicofertile e la progettazione definitiva del tunnel di valico e del nodo di Fornovo. Più di 280 milioni di euro, tra opere e progettazione, distolti nel 2012 dal governo Monti.
Il tratto Parma-Vicofertile, del costo complessivo di 234 milioni di euro, risulta per di più immediatamente cantierabile essendo già stato approvato il progetto definitivo, predisposto da RFI, con parere positivo del Ministero dell’Ambiente. Si potrebbe quindi procedere rapidamente all’appalto dei lavori una volta messe a disposizione le risorse.
Sappiamo bene che i fondi dello Stato sono limitati e che è venuto il tempo di fare delle scelte di investimento chiudendo il libro dei sogni mai realizzati della Legge obiettivo e indicando delle priorità. Vista la disponibilità del governo e il sostegno della Regione Emilia Romagna e di altre due Regioni sulla Ti-Bre ferroviaria, perché non concentrarsi e fare massa critica su questo?
Nicola Dall'Olio
Capogruppo PD Consiglio comunale di Parma