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Barriere architettoniche. Approvata una risoluzione in Regione

22 ottobre 2015

Pubblicato in: Regione Emilia-Romagna

“L’abbattimento delle barriere architettoniche rappresenta una delle azioni più importanti per una comunità che intenda promuovere un vero contrasto all’esclusione sociale e la realizzazione di ambienti di vita accoglienti anche per i cittadini disabili. Siamo estremamente soddisfatte per l’approvazione della risoluzione approvata oggi in Assemblea legislativa, risoluzione che dimostra l’impegno della Regione Emilia Romagna su questo importante tema di civiltà”. 

“Prende avvio da questa constatazione”, commentano Ottavia Soncini, Barbara Lori e Paolo Zoffoli intervenuti in aula su tema, consiglieri regionali del Partito democratico, “una risoluzione sottoscritta da noi e numerosi consiglieri del Pd in cui si segnala che la rimozione delle barriere architettoniche può contare su risorse e contributi di due fondi pubblici, il primo dei quali è nazionale e trova la propria disciplina nella legge 13/1989, che non è finanziato dal 2004”. 

Soncini, Lori e Zoffoli sottolineano che nel testo si legge che “La Regione, negli anni passati, è intervenuta erogando complessivamente contributi pari a oltre 35 milioni di euro dal 2002 al 2013. Nel 2013, inoltre, per evitare l’allungamento delle graduatorie e dei tempi di attesa, la stessa Regione intervenne istituendo il fondo regionale per l’abbattimento delle barriere architettoniche, con la legge 24/2001, poi modificata dalla legge regionale 24/2013. In seguito alla modifica normativa introdotta dalla legge 24, la Giunta regionale, con la delibera 171/2014, ha introdotto i criteri di funzionamento del fondo regionale, prevedendo in particolare quelli per la formazione delle graduatorie comunali che tengano conto della situazione economica del nucleo famigliare di cui la persona invalida fa parte, rinviando per quanto non espressamente previsto alla disciplina del fondo nazionale”. 

La citata delibera, tuttavia, scrivono i firmatari, “prevedeva, qualora si trattasse del medesimo intervento edilizio, l’esclusione dal diritto all’accesso ai contributi, a valere sul fondo regionale, per le persone invalide che avessero già presentato in Comune la domanda per il fondo nazionale entro il primo marzo 2014. Questa decisione avrebbe tuttavia rischiato di creare diseguaglianze tra i cittadini e di contraddire lo spirito della norma regionale, modificata proprio per affrontare il blocco dei finanziamenti statali”.

La Giunta regionale ha quindi modificato la propria delibera “consentendo l’accesso al fondo regionale anche a chi avesse fatto domanda per il fondo nazionale”, “estendendo la copertura del bisogno in alcuni casi”. 

Soncini, Lori e Zoffoli rilevano, inoltre, “che le richieste di contributo nelle liste di attesa del fondo nazionale sarebbero migliaia, ferme, in alcune provincie, al 2008, per un impegno di spesa di decine di milioni di euro. In tutti i territori, poi – aggiungono - si leverebbero le lamentele di chi ha fatto domanda sul fondo nazionale e vede svanire la possibilità di essere rimborsato dei costi di interventi già effettuati”. 

Soncini, Lori, Zoffoli e colleghi hanno quindi con questa risoluzione “impegnato la Giunta a sollecitare il Governo nazionale perché rifinanzi il fondo nazionale e a verificare il funzionamento del fondo regionale anche in relazione alle liste di attesa nazionali e al funzionamento del meccanismo di integrazione tra i due fondi”. 

“Con l’assestamento di bilancio approvato ieri”, concludono gli intervenuti, “grazie al milione di euro aggiuntivo rispetto a quello previsto a bilancio sul piano casa, arriviamo alla cifra complessiva di due milioni di euro che ci permetterà di coprire tutte le domande di abbattimento delle barriere architettoniche pervenute sul fondo regionale. È davvero una buona notizia: la Regione si dimostra ancora una volta sensibile a attenta al tema”.



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