Docenti precari, ma anche neoassunti a tempo indeterminato o semplicemente insegnanti trasferiti ad una altra scuola, sono tanti i maestri e professori che, da inizio anno, non hanno ancora ricevuto il salario dovuto per le attività di docenza regolarmente svolte. Due mesi senza stipendio per docenti operanti in scuole di diverso ordine e grado nei quali gli stessi hanno dovuto fare i conti con le difficoltà e i disagi legati ad una situazione tanto paradossale. Un vero e proprio “caso” portato in parlamento con una interrogazione presentata al Senato da Giorgio Pagliari e alla Camera dei Deputati da Patrizia Maestri e Giuseppe Romanini. Un atto con il quale i parlamentari Pd hanno voluto evidenziare la paradossalità della situazione, a dire il vero già verificatasi negli anni precedenti, e sollecitare il Ministero ad un celere intervento.
“Il pagamento dei salari è a carico del Ministero dell'Economia e delle Finanze sulla base dei dati ricevuti dal Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca – ricordano i parlamentari del Partito Democratico – E contrariamente al passato ai singoli istituti scolastici compete soltanto il compito di trasmettere correttamente al Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca i dati relativi ai docenti impiegati in modo da permettere allo stesso Ministero di inoltrarli al Ministero dell'Economia e delle Finanze tenuto ad erogare i pagamenti dovuti. Se è vero che alcune scuole hanno compiuto questo atto formale in ritardo, è però vero che la stragrande maggioranza ha provveduto nel pieno rispetto dei termini all'inoltro, ma gli stipendi non sono stati comunque pagati. In altri casi, poi l'inoltro non è stato possibile a causa di un cattivo funzionamento del portale Sidi del Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca, in particolare nell'inserimento dei dati di quei supplenti per i quali non vi era una data certa di fine supplenza. In questo modo è stata impedita la comunicazione dei dati. Ma i pagamenti, anche nel caso di invii corretti, non sono stati ancora effettuati”.
Un problema, sottolineano Pagliari, Maestri e Romanini, più volte sollevato dalle organizzazioni sindacali, che hanno anche chiesto un incontro sul tema al Minsitero, ma non ancora risolto. Per questo i parlamentari Pd chiedono in tempi celeri “il pagamento delle somme dovute e misure atte a garantire la rapida risoluzione dei gravi problemi fatti registrare dal portale Sidi, allo scopo di garantire il corretto inserimento dei dati per tutti i docenti”.