Ci lamentavamo di Vignali che inaugurava le opere pubbliche due o tre volte, ma con Pizzarotti stiamo andando oltre: dalla politica degli annunci stiamo passando a quella dei sopralluoghi. Si va con la stampa su uno dei pochi cantieri avviati in tre anni e mezzo di amministrazione, non per posare la prima pietra o per inaugurare, ma per farsi fotografare, magari senza casco protettivo in spregio alle norme di sicurezza, e per dire che i lavori stanno procedendo, un fatto ritenuto evidentemente straordinario e degno di notizia, visto come è andata con la Racagni o la Scuola per l'Europa.
E' il caso in questi giorni dei sopralluoghi al campanile di San Paolo e all'arena estiva del Teatro Due, opere previste da almeno un paio di anni, che saranno terminate, secondo gli annunci del Sindaco, nella prossima estate. Il bello della politica dei sopralluoghi è che, in mancanza d'altro, se ne può fare fin che si vuole: da qui all'estate ce ne può stare anche uno al mese. Nel frattempo, però, Pizzarotti farebbe bene a dire ai parmigiani con quali soldi paga l'imponente ufficio comunicazione che sta allestendo. E a spiegare perché nell'anno “della svolta” e “dell'accelerazione” i cittadini continuano a pagare tasse e tariffe ai massimi e ad essere tartassati di multe con un prelievo superiore a quello dei tempi del commissario. Per consentire al Sindaco di farsi una campagna elettorale stile Vignali?
Nicola Dall'Olio Capogruppo PD Consiglio comunale di Parma