“Da un grande dispiacere la notizia che non si sono create le condizioni x realizzare la campagna 2016 dello zucchero”. Così Giuseppe Romanini, deputato di Parma in Commissione Agricoltura della Camera, esprime grande rammarico e preoccupazione per quanto sta accadendo.
“Le difficoltà da affrontare si conoscevano tutte – spiega – dal prezzo dello zucchero alle condizioni oggettive di un comparto sempre più fragile. E’ anche con questa consapevolezza che ho seguito passo passo le vicende del settore per il quale questo nostro territorio è particolarmente esposto. L’anno scorso si è riusciti a garantire con il tavolo al Ministero dell’Agricoltura una campagna ridotta. Era l’obiettivo anche di quest’anno, tanto che nella legge di Stabilità si è ricominciato a erogare parte dei finanziamenti dovuti, 5 milioni di euro in due anni. Un segnale positivo rafforzato dall’impegno del Ministero che ha confermato i 17 mln di euro di aiuti accoppiati al settore”.
“Purtroppo le conseguenze della scelta fatta nel 2006, ha portato progressivamente alla chiusura di gran parte degli impianti italiani, se poi aggiungiamo la prossima fine del regime delle quote e la concorrenza da parte delle imprese nord europee che hanno migliori condizioni di reddittività, il quadro diventa ancor più critico. Personalmente – continua - resto dell’idea che quello che si decise allora sia stato un errore strategico per l’agroalimentare italiano, e penso anche che il Consigliere Rainieri dovrebbe ricordarsi che allora al Governo c’era proprio il suo partito con ministro dell’Agricoltura Alemanno e presidente del Consiglio Berlusconi. Le interrogazioni vanno sempre ma forse valeva la pena ponderare allora le decisioni”.
“Considero positivamente – conclude - la dichiarazione dell’azienda di garantire il mantenimento del sito produttivo per una possibile ripresa il prossimo anno, vista la variabilità delle condizioni del mercato che potrebbero portare a cambiamenti del prezzo dello zucchero. Certo saremo di pungolo all’azienda perché quel sito rappresenta un valore per la Bassa e tutto il territorio parmense. Sappiamo che ci sono progetti di riconversione in corso di elaborazione, ci confronteremo su questo, ma auspico che essi siano fondati sul rapporto con l’agricoltura, così come è sempre stato”.