Una grave patologia invalidante, la dislessia, appare oggi come un disturbo “dimenticato”. Se tanti sono i cittadini colpiti, e se anche molti personaggi noti e famosi hanno sofferto di questo disturbo, molto e troppo spesso sottovalutata. Una grave problematica evidenziata con una interrogazione in Senato dal parlamentare Pd Giorgio Pagliari. “Parliamo di disturbi del neurosviluppo che riguardano la capacità di leggere, scrivere e calcolare in modo corretto e fluente che si manifestano con l'inizio della scolarizzazione – ricorda Pagliari – Disturbi che in base alle difficoltà che provocano si chiamano in modo diverso ma che hanno in comune gravi difficoltà per chi ne soffre. E parliamo di problematiche non legate ad un deficit di intelligenza né a problemi ambientali o psicologici o da deficit sensoriali. Una patologia che in Italia colpisce 1.900.000 persone, una fetta importante della popolazione. A fronte di questo però, ricorda Pagliari nel testo dell’interrogazione, non sempre le Commissioni Sanitarie rilevano la presenza di invalidità ed handicap e certificano “l’esigenza di adeguati supporti didattici, sia in ambito scolastico che casalingo, utili ed essenziali ai fini dell'apprendimento e allo sviluppo delle proprie potenzialità da parte dell'alunno. Tale mancato riconoscimento comporta un aggravio di spese per la famiglia soprattutto per le attività che si svolgono fuori dall'ambito scolastico”.
Per questo, ricordando i precetti costituzionali, il Senatore Pagliari chiede nella interrogazione di “dare attuazione alla piena e legittima estensione dell’indennità di frequenza - prevista dalla normativa vigente - in favore dei minori con gravi e persistenti difficoltà di apprendimento: dislessia, disgrafia, disortografia, discalculia, in quantotrattasi di un beneficio economico da ritenersi strumento indispensabile al fine di rimuovere o ridurre tutti gli ostacoli che limitano e condizionano lo sviluppo dei minori interessati e che, al contempo, assicura una forma di assistenza continuativa alla quale i genitori sovente non possono essere in grado di provvedere”.