Una opposizione sterile e pretestuosa quella al milleproroghe in corso di discussione al Senato. Questa la posizione espressa dal relatore Giorgio Pagliari (Pd) durante la seduta odierna della camera alta del Parlamento nella quale era al centro del dibattito proprio il decreto del Governo. “Vorrei capire infatti quale soluzione si poteva dare ai diversi problemi che vengono affrontati nel milleproroghe – ha infatti avuto modo di dichiarare il Senatore Pagliari – Si rischiava decadessero le possibilità di assunzione del personale, la possibilità di assunzioni con il recupero di fondi degli anni passati, i contratti dei ricercatori a tempo determinato, i termini dei contratti a tempo indeterminato delle Province e delle Città metropolitane, lasciando così incompiuto il processo di definizione dell'assorbimento del personale".
La mancata approvazione del Milleproroghe, insiste Pagliari, avrebbe pesanti ripercussioni sul piano del lavoro e dei diritti. "Sul piano delle politiche del lavoro - afferma - si rischiava non fosse prorogato l'esonero dal pagamento del contributo di licenziamento in caso di cambio di appalto, quando le nuove assunzioni avvengono in osservanza delle clausole sociali, che non fossero prorogati i contratti di solidarietà e che non fosse prorogata o prevista un'incrementazione del 10 per cento del relativo compenso, prorogare le quote premiali per le Regioni virtuose, le risorse in materia di edilizia scolastica. Un elenco che potrebbe continuare. Credo ci sia stato un no pregiudiziale e acritico, un no che non è stato capace di portare in sé quella critica costruttiva che, per esempio, avrebbe potuto portare a dire se una proroga era opportuna o meno”.