"Se ne va una persona che ha segnato la storia di Parma, un prete che aveva idee radicali con cui si poteva essere d'accordo o meno ma che certamente stimolavano la discussione e facevano pensare". Il segretario provinciale del partito democratico,
Gianpaolo Serpagli, a nome di tutto il Pd di Parma ricorda la figura di don Luciano Scaccaglia. "Tutti i parmigiani conoscevano la sua forza e il suo impegno per aiutare i poveri e chi si trovava ai margini della società. Un lavoro sia teorico, attraverso la catechesi nella sua chiesa di Santa Cristina, sia pratico attraverso le tante opere sociali a favore di chi viveva situazioni difficili".
L'intero Partito democratico di Parma si riunisce nel ricordo di don Luciano. "A nome di tutti - conclude Serpagli - voglio fare le condoglianze a tutte le persone vicine a don Scaccaglia, alla comunità di Santa Cristina e alla chiesa di Parma ma anche a tutti noi, perché oggi se ne è andato un uomo importante che ha dato tanto e che tanto ci ha insegnato".
Don Luciano è stato, innegabilmente, un personaggio di rilievo nella storia di Parma. I suoi cartelli davanti a Santa Cristina erano messaggi, che non lasciavano indifferente nessuno. Ha attraversato il suo tempo da protagonista, come succede alle persone libere e che cercano di interpretare attivamente il proprio tempo.
Ha avuto la forza di essere scomodo per convinzione e non per protagonismo.
Una rarità, oggi.
Giorgio Pagliari
Sempre dalla parte degli ultimi: era questo l’impegno di don Luciano e il grande insegnamento che lascia a noi tutti e a Parma. Un uomo dalla personalità dirompente, capace di far interrogare Parma e i parmigiani sulle questioni più difficili e controverse. Un prete dalla grande umanità che ha dedicato la vita alle persone emarginate, ai rifugiati, ai senzatetto, a coloro che spesso, anche nella nostra quotidianità, fingiamo di non vedere o dimenticare. Nonostante la malattia, con grande determinazione, è rimasto vicino alla sua comunità e alla sua Chiesa, alle persone per cui ha combattuto durante tutta la vita. Ci ha purtroppo lasciati proprio nel momento in cui, grazie al Papa della Misericordia e nel solco dell’enciclica Laudato si’, alcune delle sue battagli avrebbero potuto trovare maggiore attenzione, ascolto e conforto. Parma gli deve molto e non lo dimenticherà.
Giuseppe Romanini
La Città e la Chiesa di Parma perdono una persona forte, autorevole, che ha impegnato tutta la propria vita nella difesa dei poveri, degli immigrati, delle persone sole e abbandonate ai margini della società. Ho condiviso con lui molte occasioni di dibattito e confronto aperto sui temi che più lo vedevano impegnato e in prima linea. La forza inesauribile con cui conduceva le sue battaglie, alcune delle quali condotte insieme, mi ha sempre colpito e impressionato. Spero che l’esempio di impegno civile e di fede che ci ha dato, intatto anche durante la malattia, rimarrà d’esempio per tutti noi e per la nostra Città.
Patrizia Maestri