Il giochetto è tanto triste quanto scoperto. La miglior difesa è l'attacco. E così, da quattro anni, il tentativo è sempre quello di fare apparire gli altri o inconcludenti o inefficienti o negligenti o magari incapaci di ottenere risultati per la città. All'Assessore alla Sicurezza, che mi ha “riservato” la sua attenzione, dico semplicemente che, se l'amministrazione, che ha l'onore di annoverarlo tra i suoi componenti, si fosse impegnata per Parma, la situazione della città sarebbe, sotto molti aspetti, diversa.
Indirettamente, questa affermazione è confortata anche dai frutti del mio impegno a Roma, che mi vedo costretto a ricordare all'Assessore. Senza togliere meriti ad altri, posso dire di avere contribuito ad ottenere: la concessione ventennale per l'aereoporto di Parma e la sua inclusione tra gli aeroporti di interesse nazionale; il mantenimento della sezione del Tar; la riattivazione della seggiovia del Lago Santo; un contributo intorno ai 200mila euro da parte del ministro Giannini per il collegio europeo; un contributo straordinario di euro 500mila per il Festival Verdi da parte del ministro Franceschini; lo sblocco di 3,9 milioni di euro per l'ultimazione della Scuola Europea; il ripristino parziale di un contributo per le cure termali importante per le nostre terre.
Ciò premesso, ringrazio l'Assessore alla Sicurezza del Comune di Parma per considerarmi in grado di far accogliere dal governo le richieste da lui avanzate nel recente colloquio con il viceministro Filippo Bubbico. Forse, anzi senza forse, non conto così tanto, ma non lesinerò l'impegno, fermo restando che non basta una sporadica visita a Roma per ottenere risultati. Del resto, senza i clamori mediatici che caratterizzano le iniziative dell'Amministrazione Comunale, giovedì scorso ho già avuto un lungo colloquio in Senato con il viceministro Bubbico proprio sul tema. Con tutto questo, il tavolo istituzionale che ho proposto mesi fa, pur sapendo naturalmente dell'esistenza del Comitato per l'ordine e la sicurezza e che tanto ha fatto infiammare l'Assessore avrebbe quantomeno la funzione di condividere, a livello interistituzionale, la situazione in chiave operativa, cioè per valutare ciò che, a tale livello, può essere messo in campo per superare la attuale situazione.
Si invoca il gioco di squadra e, quando si fanno proposte per costruire le condizioni per quest'ultimo, si fa polemica fine a se stessa e si rifugge l'occasione. Niente di nuovo. E il tema del tavolo – consenta l'Assessore - sarebbero le soluzioni e non la responsabilità. Queste le giudicheranno i cittadini. Il problema è che ci vogliono idee. E per me il tavolo interistituzionale rimane una proposta utile.