È stato un mese proficuo, luglio, di scambi interessanti e incontri utili a definire i tratti di un percorso che ci vuole vedere protagonisti nella campagna elettorale l'anno prossimo. Ho trovato molti consensi in città attorno alla proposta delle primarie aperte e, dopo i doverosi passaggi interni al Partito Democratico di Parma, è ora di sciogliere il nodo e definire il calendario e le scadenze. Sarà nostro impegno farlo e chiederlo al rientro dalla pausa estiva.
Quel che mi preme ora è sottolineare come, da quasi tutte le parti, sia stata compresa la volontà di mettersi in gioco superando lo steccato di appartenenza, per costruire un progetto per Parma. Su questa idea abbiamo ricevuto aperture inaspettate, ammiccamenti inattesi, e continueremo; proprio per sgombrare il campo da equivoci che possano riproporsi, vogliamo un percorso aperto che tenga al centro la città, e su questo si aggreghino persone e forze che sulle questioni nazionali possano anche pensarla diversamente.
La mia preoccupazione è però un'altra. Da tempo sto facendo molti incontri nei quartieri della città. Incontri da cui emerge disagio sociale dovuto alle difficoltà economiche in cui vivono tante, troppe persone, anziani specialmente che, purtroppo, si ritrovano con reti familiari destrutturate, se non assenti e grande solitudine. Ci sono molte situazioni al limite. Parma non se lo può permettere. I problemi sono complessi e non si possono tagliare con l'accetta, ma certamente i cittadini di Parma percepiscono la lontananza di un Comune che non alleggerisce certo i bilanci familiari con le tasse ai massimi da anni e le multe da record dei varchi.
Siamo consapevoli che il tempo dell'attesa sta per finire. Settembre sarà un mese importante per sciogliere i nodi e definire il percorso, a partire da un'analisi che non faccia sconti all'attuale Amministrazione Comunale. Di sicuro, ribadisco, le primarie vanno fatte il prima possibile e indipendentemente del referendum costituzionale, per non trovarci in mezzo al guado, per evitare di rimandare, per evitare i giochetti della politica di cui i cittadini, a ragione, sono stufi. C'è voglia di cambiamento, dobbiamo tracciare una linea e cambiare lo schema se vogliamo rispondere alle esigenze della città.
Lorenzo Lavagetto
segretario cittadino Partito Democratico