Il caso del licenziamento di un dipendente della Wittur genera sconcerto, e lo genera sul piano civile, di etica dei rapporti tra datore di lavoro e lavoratore e sociale. Il tema primario non è infatti la regola giuridica, cioè la possibilità di licenziare o meno nel contesto dato ma il fatto che si invochi in modo quasi notarile la regola giuridica quando le condizioni dell'azienda e l'ampiezza delle funzioni richieste dall'organizzazione della stessa non possono non consentire di offrire al dipendente una alternativa di lavoro. In un simile contesto, infatti, è evidente come ci sia una esclusiva attenzione al proprio particolare interesse e non ci sia una doverosa attenzione al lavoratore che per anni ha prestato la propria attività nell'azienda. Quando si dimentica la solidarietà, che per un imprenditore di fronte ad un lavoratore in difficoltà si traduce nella ricerca di una alternativa che non accresca le difficoltà del lavoratore stesso, non si può che prendere le distanze da quella posizione, esprimere rispettosamente la propria contrarietà ed augurarsi ci sia una riflessione che consenta di trovare doverosamente una soluzione che rispetti la persona.
Sen. Giorgio Pagliari