La vicenda del fisarmonicista multato in Pilotta suscita incredulità. L'accaduto provoca una sensazione emetica sgradevole,che lascia l'amaro in bocca.
Il fatto è banalmente semplice: un musicista di strada, uno straniero che da anni vive a Parma suonando la sua fisarmonica sotto le arcate della Pilotta, è stato multato dalle guardie municipali per aver arrecato disturbo suonando il proprio strumento. Provvedimento inevitabile, secondo il primo cittadino, che pur dispiaciuto non ha potuto esimersi dal considerare che i vigili, chiamati da alcuni cittadini - esercenti della zona - hanno scrupolosamente seguito le regole. Tutto qui. Perché farne un caso? E invece la vicenda di Giovanni e della sua fisarmonica è già diventata un caso, almeno in città. E non solo per quanti la musica di Giovanni hanno avuto modo di ascoltarla e di apprezzarla davvero, portandola con sé lungo la strada, come una scia sempre più esile di suoni melodiosi. Ma anche per chi quelle note non le ha mai sentite, ma ugualmente fatica a comprendere come in una città come la nostra possano esserci spazio per tanta mediocre intolleranza. L'intolleranza di chi, infastidito - dalla musica? dal musicista? dal suo essere una persona fuori dagli schemi? - ha richiesto l'intervento delle guardie municipali. Che, come informa il sindaco, hanno fatto il proprio dovere: hanno comminato la multa. Una multa, per stigmatizzare il disturbo arrecato alla città. È triste una città che non può, che non sa, contenere la musica, che vive la musica - certa musica, la musica fatta da qualcuno che sta fuori dagli schemi - come disturbo da far cessare. È una città smarrita quella che non sa distinguere fra rispetto - delle regole comuni - e disprezzo - del diritto dei singoli a viverne al di fuori senza ledere i diritti altrui. È una città confusa quella che non sa vedere la gioia negli occhi di chi ha il coraggio di affermare la propria libertà di vivere di musica, di note donate ai passanti distratti, ai turisti incuriositi, e a chi quelle note hanno strappato un sorriso o fatto fremere dentro un ricordo. Certo, Parma non è tutta così: smarrita, confusa, triste. Molti si sono indignati per la multa a Giovanni, il fisarmonicista che fa risuonare di musica aperta lo spazio chiuso della Pilotta.
Un aspetto, poi, vale la pena di essere richiamato ed è quello che riguarda il ruolo della polizia municipale. Che, in questo caso, come ha dichiarato il sindaco, ha fatto ciò che doveva, ma che forse avrebbe potuto fare la differenza, esprimere un valore aggiunto. Di fronte cioè alla richiesta di intervento, si sarebbe potuto provare a stemperare il fastidio e la volontà di punizione nei confronti di un uomo inerme ed assolutamente innocuo? Avrebbe potuto chi, indossando una divisa che non significa solo “ordine” e “intervento”, “controllo” e “sanzione”, far prevalere la propria mission educativa e conciliativa, nei confronti dei cittadini richiedenti l'intervento, per far sì che questi potessero ri-vedere la propria istanza e coglierne il peso? Ognuno darà la propria risposta, da persona libera e senza pregiudizi di parte.
E da persona libera e amante di una libertà che si nutre di rispetto dei diritti di tutti e di ciascuno, vorrei che la fisarmonica di Giovanni non smettesse di suonare in una città che ha bisogno di musica e di bellezza.
Maurizio Vescovi