“Alcune aziende hanno già lasciato l'Italia ed altre temono di dover ridimensionare o cessare l'attività a causa dei vincoli burocratici e dagli alti costi d’impresa che stanno rendendo l'attività di produzione delle sementi sempre meno competitiva rispetto agli altri paesi europei ed extraeuropei”.
E’ sulla base di questa preoccupazione che il deputato PD Giuseppe Romanini, componente della Commissione Agricoltura della Camera, raccogliendo anche la sollecitazione di alcune aziende della provincia di Parma, ha presentato un’interrogazione al Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina accompagnandola con una risoluzione che chiede la costituzione di un tavolo di confronto con le rappresentanze dell'industria sementiera per la definizione di proposte concrete per sostenere le produzioni nazionali certificate e di qualità.
“La normativa nazionale che regolamenta la produzione di sementi è garanzia di tutela dei prodotti alimentari tipici e del made in Italy a partire dall'ambiente di campo aperto dove le sementi vengono riprodotte e che, a differenza di quanto avviene all’estero, vede uno scrupoloso monitoraggio per escludere la presenza di OGM” - ha spiegato Romanini - “La richiesta dell'industria sementiera è quella di avere la possibilità di competere con le stesse regole degli altri paesi potendo così assicurare la continuazione delle coltivazioni in Italia e quindi opportunità di reddito per gli agricoltori e per l'indotto e la tutela delle filiere nazionali”.
“Ho inoltre chiesto al governo di sostenere le istanze del comparto sementiero nazionale anche a livello europeo” – ha infine ricordato Romanini – “l'obiettivo è quello di addivenire ad una normativa di settore comune e condivisa ed evitare così comportamenti lesive tanto della concorrenza quanto della qualità delle produzioni”.