Sovraffollamento, con 590 detenuti per una capienza di 468 persone, e dal 2011 l'assenza di un direttore in servizio con assegnazione fissa. Sono queste le criticità del carcere di Parma messe in luce dal Senatore PD Giorgio Pagliari, che sul tema ha deciso di interrogare il Ministro della Giustizia. “Il Garante per i detenuti di Parma ha sottolineato che l'assunzione da parte del direttore del carcere della città dell'incarico di direttore pro tempore del carcere di Firenze è incompatibile con l'alto carico di impegno che tale ruolo richiede – ricorda Pagliari - Ciò metterebbe il Direttore nella condizione di doversi occupare di più di 1.300 detenuti a 250 chilometri di distanza fra i due istituti, mettendo a rischio non solo la qualità del lavoro del Direttore stesso ma soprattutto la vivibilità dei detenuti”. Pagliari ricorda come il carcere di Parma sia composto da sei sezioni di Alta sicurezza, una per detenuti AS1, appartenenti alla criminalità organizzata di tipo mafioso, e cinque per detenuti in AS3, condannati per reati associativi, ospita detenuti in 41 bis, membri della criminalità mafiosa, e altri in media sicurezza oltre ad 80 ergastolani e un ospedale con 20 posti, aperto a carcerati in grave stato di salute provenienti da altre strutture. Un carico di lavoro incompatibile con la direzione del carcere di Sollicciano dove, ricorda ancora Pagliari, “sono presenti 744 detenuti (494 i posti regolamentari) e 485 agenti di polizia penitenziaria (696 quelli previsti)”.
Pagliari chiede dunque di sapere se il Ministro “non intenda intervenire per dare all'Istituto di Parma un direttore in via definitiva in grado di poter così affrontare i gravi problemi di affollamento e migliorare così la vita dei detenuti”.
A margine del deposito dell'interrogazione, Pagliari ha anche replicato alle accusa lanciate in Consiglio Comunale dal Sindaco di Parma Federico Pizzarotti, che aveva parlato di silenzio da parte dei parlamentari del territorio. “Quanto alle improvvide e ingenerose dichiarazioni del Sindaco, come sempre pronto a scaricare le sue inefficienze sugli altri, non ho ricevuto da lui alcuna sollecitazione – afferma Pagliari - Peraltro questi 4 anni dimostrano come sia sempre stato a disposizione al di là delle posizioni politiche”.