Sono le difficoltà e i gravi disagi per la circolazione stradale che tanti automobilisti e motociclisti della bassa parmense e cremonese sperimentano ogni giorno al centro della interrogazione al Governo presentata dal Senatore parmigiano Giorgio Pagliari. Il parlamentare del Partito Democratico evidenzia infatti come i lavori di manutenzione del ponte “Giuseppe Verdi”, che collega le Province di Parma e di Cremona tra Roccabianca e San Daniele Po, rivesta grande importanza per entrambe le aree rivierasche e non solo.
“Il ponte in esercizio dal 1980 ed è stato costruito da ANAS Azienda Nazionale Autonoma delle Strade per colmare una cesura territoriale tra importanti insediamenti socio-economici interregionali dell'Emilia-Romagna e della Lombardia - ricorda nell’interrogazione Pagliari - I lavori di manutenzione del ponte, in base all'accordo di programma sottoscritto nel 1980 tra ANAS e le Province di Parma e di Cremona, prevede che il manufatto venisse ceduto alle due Province a fronte di impegni sulle manutenzioni ordinarie e straordinarie che si sarebbero rese necessarie negli anni successivi, ma che, nel frattempo, i ridotti trasferimenti alle Province hanno reso problematica anche la sola manutenzione ordinaria delle strade provinciali.
Il manufatto rappresenta uno dei pochi collegamenti percorribili per il trasporto merci nazionale ed in particolare per i trasporti eccezionali tra la Regione Emilia Romagna e la Regione Lombardia, in quanto la maggior parte dei manufatti di attraversamento del fiume Po ha importanti limitazioni di portata e rappresenta, inoltre, la più breve via di collegamento tra luogo di abitazione e luogo di lavoro per le circa duemila persone che attraversano il ponte Verdi quotidianamente”.
Lo stesso ponte, ricorda però Pagliari, a causa di recenti problemi strutturali ha subito una limitazione del passaggio di traffico pesante e da quasi due anni viene attraversato solamente mediante senso unico alternato regolamentato da impianto semaforico. “Da allora la situazione dello stato strutturale del ponte si è ulteriormente aggravata, sono stati interdetti i trasporti eccezionali ed è stato necessario provvedere al puntellamento di un'ulteriore trave con l'allungamento (ormai circa 800 mt) del senso unico alternato regolato da semaforo - evidenzia Pagliari - Per comprendere l'entità del problema, basta pensare che, nell'ultimo periodo in cui è stato possibile, sono state rilasciate dalla Provincia di Parma n. 300 autorizzazioni/n.o. per mezzi trasportanti Coils (max 108 tonn.) con n. di viaggi illimitati e circa n. 40 autorizzazioni/n.o. per transiti eccezionali, che nel loro percorso hanno attraversato il ponte. Considerato inoltre che, come prescritto dall'art 2 del Cds e art 13 del Regolamento di attuazione del Cds. per alcune tipologie di trasporti eccezionali è vietato il transito sulle strade di Cat. A (Rete Autostradale), la limitazione a 44 t sul Ponte Verdi impedisce di fatto il collegamento tra l'Emilia Romagna e la Lombardia”.
Pagliari sottolinea infinecome “la recente campagna di indagini sullo stato del ponte, fatta eseguire dalla Provincia di Parma, ha evidenziato un serio problema di deterioramento dei cavi di precompressione di numerose travi, oltre a danneggiamenti localizzati nelle pile e uno stato di degrado nelle testate dei pulvini”.
Per questo, e anche in seguito alle numerose sollecitazioni giunte dai comuni del territorio, Pagliari chiede “se e quali provvedimenti il Ministero intenda promuovere per la messa in sicurezza del ponte, di carattere urgente e inderogabile, e per il finanziamento e la programmazione dei lavori indicati dalla suddetta campagna di indagini sullo stato del ponte e necessari al fine di garantire al ponte Verdi la piena ed effettiva percorribilità per cui è stato realizzato”.