Soragna. Maestri e Romanini (PD) “Opporsi ad ogni totalitarismo non significa ignorare la storia d’Italia”
Presa di posizione dei due deputati Pd alla mozione approvata dal Consiglio Comunale di Soragna
“Se il Presidente del Consiglio dei Ministri e il Ministro dell’Interno nel rispondere alla sollecitazione che il sindaco di Soragna (PR) si è impegnato ad avanzare al Governo, ai sensi della mozione approvata, non ritengano opportuno ribadire la ferma opposizione del nostro Paese ad ogni forma di totalitarismo ed autoritarismo, ricordando altresì all’Amministrazione Comunale di Soragna l’importante contributo offerto all’Italia, alla libertà nazionale e alla democrazia dagli aderenti al Partito Comunista Italiano”.
Questa la richiesta che i deputati Patrizia Maestri e Giuseppe Romanini hanno formulato, attraverso un’interrogazione, al Presidente del Consiglio dei Ministri, Paolo Gentiloni, e al Ministro dell’Interno, Marco Minniti.
“Ferma restando l’inequivocabile condanna nei confronti di ogni forma di totalitarismo ed autoritarismo” – hanno spiegato i due deputati – “i proponenti della mozione e i suoi sostenitori, tra cui il sindaco ‘civico’ di Soragna Salvatore Iaconi Farina, fingono di ignorare che esponenti del Partito Comunista Italiano, in particolare nel nord Italia, oltre ad essere stati principali protagonisti della guerra di Liberazione Partigiana, per la libertà e la democrazia nel nostro Paese, hanno anche assolto ad importanti incarichi amministrativi, con competenza e dedizione, in molte amministrazioni locali, compresa quella di Soragna. La mozione così proposta è quindi profondamente irrispettosa della storia locale e nazionale”.
“Il fascismo e il comunismo, in Italia, hanno avuto responsabilità molto diverse: i primi di milioni di morti, i secondi della Liberazione nazionale. Quello di Soragna è un tentativo maldestro che ha l’unico scopo di screditare i valori su cui si fonda la nostra Repubblica; stupisce che il Sindaco Farina si sia prestato a questa speculazione politica: quello sulla mozione è un voto che di certo non gli fa onore”.