Sono orgoglioso di aver contribuito all'approvazione della legge sulla lingua dei segni (LIS) con la presentazione del disegno di legge assunto come testo base dal relatore, sen. Francesco Russo, cui va il merito di aver "condotto in porto" la legge. Una legge che non discrimina nessuno, ma che disciplina la lingua dei segni (LIS), dando certezze giuridiche a tutti i sordomuti che volontariamente vogliano apprenderla. Uno dei cardini della "Legge quadro sui diritti di cittadinanza delle persone sorde, con disabilità uditiva in genere e sordocieche", è il diritto autonomo di scelta delle famiglie e dei sordi italiani. Il diritto di scegliere un percorso di rieducazione, di riabilitazione e di piena inclusione, che più si adatta alla sfera di ciascuno. Sono previsti anche strumenti di prevenzione come lo screening neonatale, che, seppure previsto dai Livelli essenziali di assistenza, rappresentava privilegio solamente di alcune Regioni; ricordarlo e prevederlo oggi ci aiuta a rafforzare questa previsione. Questo disegno di legge va ad allargare i diritti di cittadinanza e ad offrire strumenti che consentono di mettere a disposizione della comunità anche i talenti di chi ha gravi disabilità. La lingua dei segni è lo strumento con il quale si esercita, da parte della persona sorda, la propria cittadinanza e il proprio modo di stare da protagonista nella società e nella propria comunità.
GIORGIO PAGLIARI