La tutela delle persone affette da sindrome da talidomide è al centro dell’interrogazione depositata dal sen. Giorgio Pagliari.
La talidomide è un farmaco che venne utilizzato tra gli anni ‘50 e ‘60 come sedativo e anti-nausea, soprattutto per le donne in gravidanza. Il farmaco venne ritirato dal commercio in quanto provocava nei nascituri difetti di riduzione degli arti di vario grado ed altri tipi di malformazioni congenite.
Con l’art. 21 della Legge 160/2016 è stato esteso alle persone nate tra il 1958 e 1966, e, più in generale, a tutti coloro che presentano malformazioni compatibili con la sindrome da talidomide, il diritto ad un indennizzo, in quanto una precedente legge del 2007 aveva riconosciuto un risarcimento solo per i nati dal 1959 al 1965.
“Perché quanto approvato l’anno scorso possa essere attuato – spiega il sen. Pagliari – serve un regolamento che definisca i criteri di inclusione ed esclusione delle malformazioni dei richiedenti e le modalità di richiesta dell’indennizzo; il Ministero avrebbe dovuto emanare questo regolamento entro sei mesi dall’entrata in vigore delle legge, e cioè a febbraio di quest’anno, ma ad ora non è ancora stato adottato. Siccome questa legge è strutturata come una proroga delle precedente del 2007, che fissava un limite massimo di dieci anni di tempo per chiedere l'indennizzo, il termine ultimo affinché si possa agire è il 31 dicembre 2017; se non verrà pubblicato il nuovo regolamento entro tale data, si dovrà intervenire di nuovo a livello legislativo.”
Il sen. Pagliari interroga, pertanto, il Ministro della Salute, su quali siano i motivi di questo ritardo e, soprattutto, se siano previsti a breve interventi atti a regolarizzare la questione secondo quanto indicato dalla legge.
Giorgio Pagliari