Obbligo di etichettatura dei derivati del pomodoro, la soddisfazione della Regione Emilia-Romagna
L'assessore Caselli: "Un provvedimento che condividiamo in pieno. Come sistema regionale avevamo sollecitato da tempo l'estensione dell'obbligo, già in vigore per la passata, a tutti i derivati".
Con la firma sul decreto del ministro all’Agricoltura, Martina, e dello Sviluppo economico, Calenda, diventa obbligatoria l’etichettatura per tutti i derivati del pomodoro. Dovrà così essere indicato dove viene coltivato e trasformato il pomodoro stesso.
Un provvedimento accolto molto positivamente dalla Regione Emilia-Romagna. “Siamo molto soddisfatti del provvedimento adottato a livello nazionale – dice
Simona Caselli, assessore regionale all’Agricoltura – dall’Emilia-Romagna, a tutti i livelli istituzionali, erano arrivate diverse sollecitazioni perché venisse regolamentata una materia così importante, oggi in vigore solo per la passata. Nei giorni scorsi, anche con il sostegno della giunta regionale, è stata approvata all’unanimità in Assemblea legislativa una risoluzione che chiedeva proprio questo.
Garantire la provenienza e il processo di lavorazione del pomodoro – chiude l'assessore – significa tutelare i consumatori e dare ulteriore valore ad una filiera che, nella nostra regione, rappresenta un’importante realtà produttiva”.
Pomodoro. Romanini (PD): “Grande soddisfazione per l’obbligo di indicare l’origine in etichetta”
“Non posso non esprimere la mia soddisfazione per la firma, da parte dei Ministri Maurizio Martina e Carlo Calenda, del decreto interministeriale che introduce l'obbligo di indicazione dell'origine dei derivati del pomodoro (luogo di coltivazione e trasformazione), come già previsto da alcuni anni per la passata, e come recentemente introdotto anche per il riso e i prodotti lattiero-caseari. È un provvedimento necessario e atteso, di cui avevo personalmente sollecitato l’adozione anche attraverso la presentazione di una risoluzione parlamentare, approvata alcune settimane fa dalla Commissione Agricoltura della Camera”.
Lo ha dichiarato il
deputato Pd Giuseppe Romanini, componente della Commissione Agricoltura.
“La filiera italiana del pomodoro destinato alla trasformazione è controllata, certificata e da sempre orientata alla sostenibilità ambientale. Si tratta quindi di un settore strategico per l’agroalimentare sul quale è necessario investire valorizzandone i profili di qualità e genuinità che sono alla base delle nostre produzioni. Grazie all’introduzione dell’obbligo di indicare in etichetta l’origine della materia prima sarà possibile, per i consumatori, avere una più dettagliata ed esaustiva informazione sui prodotti ed essere così più consapevoli negli acquisti, così come sarà più semplice per i coltivatori e le aziende di trasformazione difendere e promuovere le proprie produzioni con il marchio ‘made in Italy’”.