Comunalie. Romanini (PD): “Approvata in via definitiva la proposta di legge sui domini collettivi” Soddisfazione del deputato Pd relatore del provvedimento “Un provvedimento importante ed atteso, esito della battaglia che le organizzazioni familiari montane hanno condotto per oltre 90 anni sul piano giudiziario e politico per difendere la propria peculiarità. La legge approvata oggi definisce finalmente con certezza una situazione giuridica disciplinata per lo più in modo consuetudinario che riguarda quelle diverse ed eterogenee situazioni nelle quali specifiche estensioni di terreno (di proprietà sia pubblica che privata) risultano in godimento da parte di una determinata collettività in modo che solo chi fa parte di essa possa trarne utilità. Queste terre sono inalienabili, indivisibili, inusucapibili e a perpetua destinazione agrosilvopastorale. Quello collettivo è ‘un diverso modo di possedere’ che affonda le sue origini nei secoli e che il fascismo, con la legge 1766 del 1927, tentò di liquidare”.
Lo ha dichiarato il deputato Pd Giuseppe Romanini, relatore del provvedimento approvato all’unanimità ed in via definitiva dalla Commissione Agricoltura della Camera convocata in sede legislativa.
“Le proprietà collettive riguardano circa il 10% del territorio coltivato e sono significativamente diffuse in diverse province italiane, soprattutto nelle aree montane, e non da ultimo sul nostro territorio con il Consorzio delle Comunalie Parmensi” – ha spiegato Romanini – “grazie alla legge approvata le Comunalie da oggi potranno finalmente godere di uno specifico riconoscimento legislativo che consente di superare le fragilità giuridico-formali dell’istituto (che ha affinità tanto con la proprietà privata, quanto con la proprietà pubblica) attraverso l’adozione di un regime uniforme per il riconoscimento della personalità giuridica che ne consenta, da parte dello Stato, la valorizzazione come strumento per lo sviluppo delle collettività locali, per la tutela del patrimonio culturale, ambientale e naturale nazionale e quali risorse rinnovabili da utilizzare a favore della collettività degli aventi diritto”.
“La proposta di legge, di cui il collega Giorgio Pagliari è stato proponente e primo firmatario al Senato, è nata grazie alla positiva sollecitazione e al lavoro di studio del prof. Paolo Grossi, presidente della Corte Costituzionale, che in un saggio di alcuni anni fa aveva teorizzato il ‘dominio collettivo’ come un ‘diverso modo di possedere’, antitetico rispetto a quella della proprietà privata individuale e non riconducibile allo schema della comproprietà".
E' legge il disegno sui domini collettivi presentato dal Sen. Pagliari
Il mio progetto di legge sui domini collettivi, da noi noti come “Comunalie”, è divenuto legge con la definitiva approvazione da parte della Camera dei Deputati. Sono particolarmente soddisfatto, non tanto perché è il secondo mio disegno che viene convertito in legge, ma soprattutto perché so quanto questa legge fosse attesa dalle Comunalie del nostro Appennino e dalle Proprietà Collettive di tutta Italia. Nel lavoro parlamentare, niente è più gratificante del riuscire a dare risposte concrete e utili, restituendo un minimo di credibilità al proprio impegno e a questo così vituperato lavoro. Ringrazio il Presidente della Corte Costituzionale, prof. Paolo Grossi, che è il sapiente autore scientifico del testo da me presentato. Ringrazio, altresì, il relatore, on. Giuseppe Romanini, il Presidente del Gruppo PD della Camera, on. Ettore Rosato, il Capogruppo Pd in Commissione Agricoltura, on. Nicodemo Oliverio. Il ringraziamento più sincero e commosso va a Pier Luigi Ferrari, che, a suo tempo, mi affidò il progetto di legge, nonostante fossi senatore di prima legislatura. Dedico a Pier Luigi questo risultato, sapendo quale soddisfazione avrebbe provato oggi.
Giorgio Pagliari