E' sulla scrivania del Ministro dello Sviluppo Economico e di quello del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali il caso Froneri, l'azienda controllata da Nestlé e dal fondo private equity Pai Partners che nei giorni scorsi ha annunciato la chiusura dello stabilimento di Parma.
Una vertenza che vede coinvolti 112 lavoratori a tempo indeterminato, circa 80 stagionali e circa 50 lavoratori dell’indotto.
Il senatore parmigiano Giorgio Pagliari (PD) ha infatti depositato una interrogazione con cui chiede all'esecutivo chiarimenti in merito alla vicenda, ricordando anche come l'azienda stessa avesse in precedenza più volte smentito l'ipotesi di licenziamenti in terra ducale. “Il 27 settembre 2017, al terzo incontro degli otto calendarizzati mensilmente fino a marzo 2018, l’azienda ha comunicato ai Sindacati l’apertura della procedura di licenziamento collettivo per 120 lavoratori di cui 112 a Parma conseguenti alla chiusura della fabbrica e alla riorganizzazione di parte degli uffici – ricorda Pagliari - Nel medesimo incontro è stata anche consegnata la disdetta di tutti gli accordi aziendali derivanti dalle contrattazioni avvenute con Nestlé e prima Italgel e Tanara Gelati.
Tutto ciò, ed è elemento di indiscutibile gravità, avviene anche ricorrendo ai fondi europei per le aree depresse, con i quali si costituiscono stabilimenti in tali aree e si dismettono quelli nelle aree industriali del paese. Trattasi di una prassi inammissibile perchè sono palesi la violazione dello spirito della legge, l'abuso del diritto e l'aggiramento degli obiettivi della legge, che non possono essere quelli di indebolire una zona industriale per crearne un'altra. D'altra parte, questi comportamenti sono la negazione della responsabilità sociale dell'impresa e ci riportano alla stagione inammissibile del padrone delle Ferriere”.
Pagliari ricorda infine come l'azienda si sia sempre dichiarata non disponibile a valutare un percorso di reindustrializzazione, che sarebbe stato sostenuto da Comune, Regione e Mise.
"Inoltre - precisa Pagliari - considerato che il caso Froneri sottolinea una volta di più l'esigenza di una modifica legislativa, che deve trovare le sue premesse in un regolamento o in una direttiva comunitaria, ho rappresentato la situazione ai parlamentari europei Isabella De Monte e Damiano Zoffoli, che del Parlamento europeo sono autorevoli rappresentanti e che hanno sicura sensibilità su questi temi".